Da poche settimane sold out all’Ambra Jovinelli di Roma nel suo adattamento teatrale (qui la nostra intervista a Francesco Maggi), Mine Vaganti di Ferzan Ozpetek compie ufficialmente 10 anni di vita. Il 12 marzo del 2010, infatti, usciva nelle sale d’Italia, incassando 8 milioni e mezzo di euro e conquistando la critica. Ma non solo. Ottenute 13 candidature ai David di Donatello, Mine Vaganti ne vinse due per i migliori interpreti non protagonisti (gli indimenticati Ilaria Occhini ed Ennio Fantastichini), per poi conquistare il Premio Speciale della Giuria al Tribeca Film Festival di New York, 5 Nastri d’Argento (compreso quello per Patty Pravo e la sua Sogno), 4 Globi d’Oro (compreso miglior film e sceneggiatura) e 4 Ciak d’Oro, oltre a strappare due nomination agli European Film Awards.
Praticamente un trionfo assoluto per Ferzan a due anni dallo sbertucciato Un giorno perfetto, con Ivan Cotroneo co-sceneggiatore al suo fianco per la prima e ultima volta. Interpretato da Riccardo Scamarcio, Lunetta Savino, Elena Sofia Ricci, Ilaria Occhini, Nicole Grimaudo, Alessandro Preziosi, Ennio Fantastichini e Daniele Pecci, Mine Vaganti affrontava con il dono del sorriso il tema della famiglia all’italiana, solo apparentemente tradizionale e tendenzialmente bigotta, abbattendo tutta una serie di luoghi comuni tipici del nostro Paese.
Ambientato in Puglia, il film vede Tommaso, felicemente fidanzato con un ragazzo a Roma, tornare a casa con l’intenzione di fare finalmente coming out. Ad attenderlo l’omofobo papà Vincenzo e mamma Stefania, zia Luciana, la nonna, sua sorella Elena e Alba, l’amica di sempre. Ma soprattutto suo fratello maggiore Antonio, che gestisce il pastificio di famiglia e gli brucia la sorpresa, anticipandolo nel dichiararsi in famiglia. Perché anche lui omosessuale…
Esilarante e ancora oggi particolarmente attuale, Mine Vaganti è probabilmente uno dei film più riusciti di Ozpetek, grazie all’invidiabile capacità di saper bilanciare temi tanto importanti con così travolgente leggerezza. Una farsa a tinte queer apprezzata incondizionatamente da un pubblico trasversale. Impeccabile il cast, con scene entrate di diritto nella storia della recente commedia italiana, così come la colonna sonora, che conteneva non solo l’inedita Sogno di Patty Pravo ma anche Pensiero stupendo, oltre a Una notte a Napoli dei Pink Martini, Kutlama della cantante turca Sezen Aksu, e 50mila di Nina Zilli ft. Giuliano Palma.
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