Mario Draghi è sbarcato questa mattina al Senato della Repubblica in qualità di premier. Il suo primo discorso ufficiale da presidente del consiglio, con voto di fiducia atteso in serata.
Tra i senatori presenti anche Monica Cirinnà, madre delle unioni civili e paladina dei diritti LGBT, arrivata a Palazzo Madama con una mascherina rainbow e una collana arcobaleno. Chiaro e preciso il messaggio inviato al nuovo premier e alla nuova maggioranza, che abbraccia anche 3 ministri leghisti e 3 ministri forzisti.
Mi auguro che in questa nuova fase che si apre non vengano dimenticati i diritti – civili e sociali insieme – che sono la vita delle persone. Farò di tutto perchè sia così.
Un augurio, quello della Cirinnà, da noi tutti condiviso. Dopo la nomina di Marta Cartabia alla giustizia e Carlo Deodato, nel 2015 giudice simpatizzante delle Sentinelle in Piedi, alla Presidenza del Consiglio, il malumore ha iniziato a serpeggiare all’interno della comunità, preoccupata dal silenzio di Draghi sul DDL Zan e da un governo che guarda più al centrodestra che ad “un’unità” nazionale vera e propria. Nel corso della giornata vedremo se ci saranno interventi in merito alla legge contro l’omotransfobia, attesa proprio al Senato dopo l’approvazione alla Camera. Nell’attesa, Cirinnà ha segnato il campo.
1) Questo governo più incline al cdx? Facciamo che si abbia ragione, che sia davvero un governo più incline al cdx, ma allora perchè la comunità lgbt dovrebbe auspicare che un governo definito di cdx e dunque ostile ai diritti lgbt, si occupi di omofobia? Io vedo una bella zappata sui propri piedi. Aspetto che chi fa questo auspicio lo spieghi. 2) i sedicenti partiti paladini lgbt hanno accantonato il ddl Zan, prima se ne prende atto e meglio è, la loro priorità è ora abbattere il nuovo governo. Come non perdere il favore degli elettori lgbt pur avendo abbandonato il ddl Zan? diamo la colpa a qualcun altro e facciamo in modo che associazioni e siti lgbt facciano passare la storia che è tutta colpa del nuovo governo e/o di Renzi. 3) i parlamentari paladini lgbt mica si metteranno a dire la verità e cioè che i loro partiti paladini dei diritti lgbt hanno accantonato il ddl Zan, questi parlamentari devono farsi rieleggere, ergo: a) da un lato non si contesta la linea del partito di abbandonare il ddl Zan, se no col cavolo che ti ricandidano b) dall'altro non si dice la verità agli elettori lgbt, cioè che il ddl Zan è stato abbandonato, se no gli elettori lgbt non ti votano, ci serve un colpevole - il nuovo governo e/o Renzi-così che gli elettori lgbt continueranno a votarci. Mettiamo insieme il punto 3b) ed il punto 2). Ecco come mai si dice: ma che schifo..questo è un governo di destra e bla bla bla, e nello stesso tempo, dopo aver detto che questo governo è di destra, si auspica che esso si occupi della legge contro l'omofobia. Il ddl Zan l'hanno abbandonato, stanno solo cercando di far passare l'idea che non sono loro ad averlo abbandonato, ma che il ddl Zan non passa per colpa di Draghi e/o Cartabia e/o Renzi etc. Ovviamente chi vota questi partiti che si riempiono la bocca di parole come lotta all'omofobia etc non vuole ammettere di essere stato ingannato, di essere una pedina e continua ostinatamente a dire che questo è un governo che guarda più a destra, quindi nemico dei gay, e simultaneamente chiede che proprio esso, un governo definito di dx e dunque nemico dei gay, si occupi della legge contro l'omofobia.