Muore Xena, eroina e icona lesbica. La popolarissima protagonista della omonima serie tv, si sacrifica per salvare 40 mila anime: la morte si vedrà nella puntata di domani, in onda alle 17.35.
E’ la prima volta nella storia della fiction tv, che la protagonista di un telefilm muore: con Xena, e la sua interprete Lucy Lawless, muscolosa e determinata nei combattimenti, fragile e dolce nella sua ambigua amicizia con l’inseparabile Olimpia era diventata un simbolo per le donne virili, finisce la serie che l’ha vista combattere i tiranni, cercare la madre tra ciclopi giganti, lottare contro i soprusi, contro mostri orripilanti, contro usurpatori (spesso maschi).
Nella puntata-finale del serial (la prima parte va in onda oggi) l’eroina protagonista si lascia uccidere in combattimento quando scopre che soltanto il suo fantasma potrà salvare 40 mila anime possedute dal malvagio di turno. E quando Olimpia ritrova la sua amica di sempre, questa le rivela che purtroppo non potrà più tornare tra i vivi, perché significherebbe la morte delle 40 mila anime. Olimpia continua così il suo viaggio da sola, accompagnata dal ricordo di Xena.
Ideato e prodotto dal cineasta Sam Raimi nel 1995, girato interamente in Nuova Zelanda, il serial diventa così un caso unico: non è praticamente mai successo che una serie tv chiudesse con la morte del suo protagonista. Al massimo si finiva con l’arresto, con la scomparsa, con i puntini di sospensione. Ma i fan possono stare tranquilli: Lucy Lawless «risorgerà» nei primi due episodi del nuovo ciclo di «X-Files» (in estate su Italia 1). Xena resta però un mito: le lesbiche americane hanno eletto la Lawless «donna più sexy del 1996», ruolo per il quale è stata candidata anche dal settimanale People. Newsweek invece ha definito il personaggio «un’autentica forza della natura».
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