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Nessuna punizione per lo studente vestito da donna

Si era recato a scuola con gonna, parrucca e rossetto, rischiando sospensione e 5 in condotta. Dopo l’enorme eco mediatica, il consiglio di classe alla fine decide di non punirlo

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Milano – Se sia stato per gioco o per una tendenza omosessuale, non ci è dato saperlo. Fatto sta che uno studente del Liceo linguistico Manzoni, il 28 novembre scorso si era presentato in classe travestito e truccato da donna, con tanto di gonna, rossetto e parrucca. La cosa non è andata giù al professore di matematica che lo aveva sbattuto fuori dall’aula: "Non ci si presenta così, la scuola è un luogo serio". Passeggiando per i corridoi della sede di via Lemennais, dove il ragazzo frequenta il terzo anno, tra l’ilarità di tutti, la notizia ha avuto cosi una diffusione maggiore. Lo studente, che rischiava una sospensione e 5 in condotta, si era giustificato dicendo che si trattava di uno scherzo, cui doveva partecipare l’intera classe, ma alla fine in abiti femminili si era presentato soltanto lui. Dopo l’enorme eco mediatica del caso, in cui sono emersi anche temi quali omosessualità, travestitismo e discriminazione, il consiglio di classe straordinario ha deciso di non prendere nessun provvedimento particolare nei confronti del ragazzo. A caldo il preside Giuseppe Polistena aveva giudicato il fatto  non così grave, dal momento che il ragazzo non aveva mai dato problemi particolari.

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La decisione del consiglio è stata unanime, nessun colpevole o colpevoli. Unica “punizione” sarà un pomeriggio di studio per l’intera sezione (guarda caso in comunicazione), in cui discutere insieme di media, informazione e manipolazione della realtà. Si spengono così i riflettori degli ultimi giorni su uno dei licei più prestigiosi di Milano e il caso è chiuso, per la gioia del preside che aveva denunciato più volte la troppa tensione salita sull’accaduto. Soddisfatto anche l’assessore comunale all’Istruzione Mariolina Moioli che ha commentato: “Bisogna distinguere i comportamenti goliardici dal bullismo e dalla mancanza di rispetto”. Adesso, viene da chiedersi  se, con questo precedente, sarà allora possibile recarsi a scuola (o  magari al lavoro) in abiti femminili, senza incorrere in nessuna conseguenza. Voi che ne dite?

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