È stata Regina King, alle 02:00 spaccate, ad aprire la 93esima notte degli Oscar, e non dallo storico e solito palco del Dolby Theatre bensì dalla Union Station di Los Angeles, con divanetti e tavoli in stile Golden Globe.
Una 93esima edizione per certi versi storica, perché 11 anni dopo Kathryn Bigelow un’altra donna, la seconda in 93 anni di Academy, ha vinto l’Oscar per la miglior regia. Stiamo parlando di Chloé Zhao, tornata a casa con una seconda statuetta grazie a Nomadland, incoronato miglior film dell’anno. Già Leone d’Oro a Venezia 2021, Nomadland ha poi vinto tutti i premi su piazza della lunga stagione cinematografica, diventando uno dei titoli più premiati nella storia del cinema. Tra pochi giorni, dal 30 aprile, sarà su Disney Plus per tutti gli abbonati. Incinta e radiosa Emerald Fennell, all’esordio registico con il folgorante Una donna promettente (Promising Young Woman), ha poi meritatamente vinto l’Oscar per la miglior sceneggiatura, mentre Christopher Hampton e Florian Zeller sono stati premiati con la statuetta per la miglior sceneggiatura non originale grazie allo strepitoso The Father – Nulla è come sembra, diretto dallo stesso Zeller. Delusione italiana per Pinocchio, sconfitto (immeritatamente) da Ma Rainey’s Black Bottom tanto al trucco quanto ai costumi. Duplice statuetta a dir poco (eufemismo) discutibile. Anche Laura Pausini, in corsa per l’Oscar grazie alla miglior canzone con La vita davanti a Sè (qui il suo live pre-show), non è riuscita nell’impresa, con la statuetta andata a sorpresa ad H.E.R. e Tiara Thomas per Judas and the Black Messiah.
Tra gli attori, Daniel Kaluuya ha vinto l’Oscar come miglior attore non protagonista per Judas and the Black Messiah di Shaka King, mentre la bravissima Yoon Yeo-jeong di Minari quello per la miglior attrice non protagonista, battendo così Glenn Close, sconfitta per l’ottava volta su otto. Nessuno come lei. Frances McDormand ha vinto due Oscar in pochi minuti, in quanto produttrice di Nomadland e miglior attrice protagonista. 3a e 4a statuetta per la gigantesca Frances, che ha così anticipato la chiusura della serata con lo strameritato trionfo di un monumentale Anthony Hopkins in The Father. Sconfitti in volata i favoriti Viola Davis e Chadwick Boseman.
Complessivamente una cerimonia minimal, molto più intima del solito, dall’inesistente verve comica, dalla scaletta rivedibile e dal ritmo annacquato. La prima, e ci auguriamo ultima, in piena pandemia Covid.
Oscar 2021 – i vincitori
Miglior film
Nomadland, regia di Chloé Zhao
Miglior regista
Chloé Zhao – Nomadland
Miglior attore protagonista
Anthony Hopkins – The Father – Nulla è come sembra (The Father)
Miglior attrice protagonista
Frances McDormand – Nomadland
Miglior attore non protagonista
Daniel Kaluuya – Judas and the Black Messiah
Miglior attrice non protagonista
Yoon Yeo-jeong – Minari
Migliore sceneggiatura originale
Emerald Fennell – Una donna promettente (Promising Young Woman)
Migliore sceneggiatura non originale
Christopher Hampton e Florian Zeller – The Father – Nulla è come sembra (The Father)
Miglior film internazionale
Un altro giro (Druk), regia di Thomas Vinterberg (Danimarca)
Miglior film d’animazione
Soul, regia di Pete Docter
Migliore fotografia
Erik Messerschmidt – Mank
Miglior montaggio
Mikkel E. G. Nielsen – Sound of Metal
Migliore scenografia
Donald Graham Burt e Jan Pascale – Mank
Migliori costumi
Ann Roth – Ma Rainey’s Black Bottom
Miglior trucco e acconciatura
Sergio Lopez-Rivera, Mia Neal e Jamika Wilson – Ma Rainey’s Black Bottom
Migliori effetti speciali
Andrew Jackson, David Lee, Andrew Lockley e Scott Fisher – Tenet
Migliore colonna sonora
Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste – Soul
Migliore canzone originale
Fight For You (musiche di H.E.R. e Dernst Emile II, testo di H.E.R. e Tiara Thomas) – Judas and the Black Messiah
Miglior sonoro
Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés e Phillip Bladh – Sound of Metal
Miglior documentario
Il mio amico in fondo al mare (My Octopus Teacher), regia di Pippa Ehrlich e James Reed
Miglior cortometraggio
Due estranei (Two Distant Strangers), regia di Travon Free e Martin Desmond Roe
Miglior cortometraggio documentario
Colette, regia di Anthony Giacchino
Miglior cortometraggio d’animazione
Se succede qualcosa, vi voglio bene (If Anything Happens I Love You), regia di Michael Govier e Will McCormack
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