Le associazioni LGBTQIA+ italiane hanno annunciato la loro adesione a Europe for Peace, manifestazione convocata per sabato 5 novembre, alle 12 in piazza della Repubblica a Roma, per condannare la propaganda “anti-LGBT” e contro l’Europa di Vladimir Putin.
A sottoscrivere la partecipazione le principali sigle nazionali: da Arcigay ad Agedo, dal Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli a Famiglie Arcobaleno e Gaynet.
“La pace è necessaria e doverosa, e per essere duratura non può prescindere dalla condanna dell’odio, della repressione e dell’autoritarismo”, spiegano le associazioni nella nota di adesione. “L’invasione russa dell’Ucraina, a prescindere dalle numerose ragioni geopolitiche, è stata giustificata da una propaganda ben precisa contro i principi di libertà e democrazia e i principali bersagli individuati sono i Pride, e famiglie omogenitoriali e le persone LGBTQIA+“.
“La nuova legge russa impedisce persino di pronunciare in pubblico la parola “gay”: se esiste qualcosa di ancora più devastante della guerra, è il fatto che essa sia motivata dallo spirito di purificare la società da una determinata categoria di persone, uno scenario di cui la storia del Novecento ha mostrato le conseguenze più atroci e disumane. Il nostro appello giunge in un momento in cui anche l’Italia sembra guardare al modello russo, basti vedere i recenti fatti in Sapienza a Roma e il nuovo, controverso, decreto legge detto antirave. Chiediamo con fermezza – conclude la nota – che le forze che si troveranno a negoziare condannino senza esitazione la pericolosa propaganda d’odio contro la libertà di esprimere la propria identità di genere e orientamento sessuale”.
Le realtà promotrici sono AGEDO, ARCO, ARCIGAY, ALFI. Associazione LGBT+ Quore, Cammini di Speranza, Mario Mieli, CEST, Dì Gay Project, Famiglie Arcobaleno, GAYNET, Gender X, Gruppo Trans, NUDI, Polis Aperta, Pride Vesuvio Rainbow, Prisma Collettivo LGBTQIA+ Sapienza, Rete Genitori Rainbow, Tenda di Gionata, Tgenus, Ufficio Nuovi Diritti CGIL Nazionale.
Gli organizzatori di “Europa per la Pace” condannano “l’aggressione armata della Russia nei territori dell’Ucraina“, rimarcando la necessità di “far cessare la guerra, salvare vite umane e frenare il disastro economico, che pagheranno come al solito i popoli e le persone più povere e fragili”. “Vogliamo la pace“, scrivono i promotori della piazza, contrari all’invio di armi in Ucraina. “E la pace si raggiunge con il dialogo e il negoziato, non sostenendo il conflitto con l’invio di armi e soldati. La vita umana è il valore più alto e nessuna ragione geopolitica, nessuna ragione economica, nessuna pretesa guerra per la liberazione sono al di sopra dell’essere umano. Salvare veramente il popolo ucraino dal disastro vuol dire far tacere tutte le armi. Per questo denunciamo l’irresponsabilità di tutte le istituzioni che fomentano la guerra con l’invio di armi all’Ucraina: Governi europei, Regno unito, Governo statunitense, NATO, Unione Europea“.
Un’altra manifestazione si terrà a Milano, sempre sabato 5 novembre, alle ore 16:00 all’Arco della Pace, ma con toni diversi. Se a Roma saranno Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle a trainare la piazza, a Milano il testimone è passato al Terzo Polo, “per testimoniare che non esiste pace senza libertà e che la manifestazione contemporanea di Roma, che chiede lo stop dell’invio delle armi all’Ucraina è, in realtà, un appello per la resa di Kiev agli aggressori russi“, ha cinguettato Carlo Calenda.
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