A Pompei si registra una nuova aggressione transfobica, ai danni di Sara Lopez, una donna transgender che lavora come sex worker.
Nella serata di sabato sera, sarebbe stata insultata da una banda di ragazzini del luogo, per poi essere colpita dai pallini sparati da una pistola ad aria compressa, mentre si dirigeva a casa. L’intenzione era ferirla, come dimostrano alcune foto condivise dalla donna, che ha subito ricevuto l’aiuto dell’associazione Pride Vesuvio Rainbow.
In un comunicato, l’associazione ha scritto:
Sara Lopez da anni è costretta a lavorare come sex-worker. […] Sara vive tutte le sere i pericoli della strada. Condanniamo fermamente la terribile aggressione, rinnoviamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza a Sara e a tutte le donne transgender che ogni notte sono costrette a vivere la strada tra paure e violenze.
Auspichiamo l’immediato intervento dello Stato per individuare i responsabili di questa aggressione. Siamo preoccupati per una possibile escalation di violenza ai danni dei/delle più fragili e dei/delle più esposti/e all’odio e all’intolleranza.
Sara ha una raggiunto una forte popolarità sui social, attraverso i quali non ha mai nascosto la sua condizione, conquistando il cuore di tanta gente che in diverse occasioni l’hanno supportata nei momenti di maggiore difficoltà, eppure tra tutti i suoi followers (18,5mila followers su Instagram e 29,5mila followers su TikTok) nessuno le ha mai proposto un lavoro.
Quanto accaduto stanotte a Sara deve farci riflettere: le donne transessuali hanno grandissime difficoltà nell’inserimento a lavoro in una società che le preferisce come fenomeni e non riconosce a loro la dignità di persone. Chiediamo alle Istituzioni locali e nazionali di attivare sempre più politiche finalizzate alla creazione di maggiori e vere opportunità di lavoro per le persone transgender.
A supportare Sara Lopez, anche la senatrice dem Monica Cirinnà, che sui social ha dimostrato la sua vicinanza all’ultima vittima dell’odio transfobico italiano:
Il mio abbraccio a Sara Lopez.
In questa dolorosa vicenda la transfobia si intreccia all’urgenza di garantire condizioni economiche, sociali e culturali per la costruzione di una vera eguaglianza per le persone LGBT+ e trans* in particolare. Proprio l’obiettivo che si prefigge il ddl Zan, che per questo deve essere approvato così com’è al più presto!
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