James Bond non potrà mai essere gay, ha dichiarato ieri l’ex interprete Roger Moore. Alla vigilia dell’uscita in Europa del film ‘Spectre’, nuovo episodio della saga dell’agente di Sua Maestà e probabilmente l’ultimo con Daniel Craig in veste di protagonista, i tabloid britannici continuano a esercitarsi nelle previsioni su chi sarà il futuro erede della parte che fu di Sean Connery o dello stesso Moore.
“Non si tratta di essere omofobici o razzisti, si tratta semplicemente di essere fedele al personaggio”, ha dichiarato Roger Moore al Daily Mail domenica. “Ho sentito in diversi parlare di come ci potrebbe essere prossimamente una Lady Bond o un James Bond gay”, ha detto. “Ma non sarebbe Bond, per il semplice motivo che non era quello che ha scritto Ian Fleming.”
La posizione di Moore è una risposta a Daniel Craig, il James Bond “in carica”, che si era espresso qualche settimana fa su quale potrebbe essere il prossimo interprete della nota spia, dal momento che lui non lo interpreterà più. In una intervista a Sky News, infatti, Craig aveva lasciato chiaramente interprete che il prossimo James Bond avrebbe potutto essere anche un uomo di colore, o una donna, o anche un omosessuale. “Tutto è possibile”, aveva dichiarato l’attore. “Si può fare qualsiasi cosa, purché sia credibile e funzioni. Non ha importanza.” Craig nel lontano 2012 aveva dato la risposta opposta, dicendo che Bond “non avrebbe potuto essere gay”. Stava promuovendo Skyfall in quel momento.
Anche l’ex James Bond, Pierce Brosnan, ad agosto era stato chiesto nei dettagli se potesse un gay 007. “Perchè no?, rispose Brosnan di primo acchito, anche se poi aveva subito precisato che difficilmente sarebbe accaduto. “Io non so come potrebbe funzionare – disse -. Ma non credo Barbara [Broccoli, il produttore di James Bond] acconsentirebbe che James Bond fosse gay. Ma sicuramente la cosa si potrebbe fare interessante”. Brosnan, invece, non aveva alcun dubbio sul fatto che il prossimo James Bond avrebbe potuto essere un uomo di colore: “Idris Elba – aveva dichiarato ha certamente la fisicità, il carisma e la presenza per interpretarlo.”
A noi evidentemente non interessa più di tanto che il prossimo James Bond sia gay. Fa un po’ sorridere questa discussione, come se avessimo davvero bisogno che la prossima spia delle spie abbia il nostro medesimo orientamento sessuale. Certo, in una delle saghe più importanti e durature della cinematografia mondiale, con al centro un personaggio così maschile e donnaiolo, un omosessuale rivolterebbe ulteriormente le carte e farebbe sicuramente discutere di sé. Ma ne abbiamo davvero così bisogno?
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