Il prossimo 15 Maggio sarà disponibile Queer Tattoo, libro che celebra l’universo dei tattoers nel mondo queer. Un’introduzione a più di 50 artisti internazionali, tra passato e presente, per immergerci in una realtà dinamica, libera da precostrutti sociali o qualunque imposizione capitalista. Curato da Benjamin Wolberg, il volume si prefissa l’obiettivo di colmare la profonda amnesia intorno gli innovatori che hanno stabilito le basi del tatuaggio moderno, dalle prime comunità indigene all’ipermascolinità dell’Occidente tra il 1950 e 1960.
“La body art, come tendevamo chiamarla affettuosamente, è sempre stata piena di compagni queer che hanno rinnovato la tecnica e il mestiere” scrive Stewart ‘O Calalghan nella prefazione: da Jim Ward e Doug Malloy, che hanno fondato nel 1970 a Gauntlet il primo studio per piercing di West Hollywood, sviluppando tecniche e materiali ancora oggi fondamentali. Mr. Sebastian e Genesis P. Orridge, entramb* coinvolt* nel mondo gay e fetish di Londra (oltre che arrestat* nel 1987 per attività BDSM). Elayne Angel che scrisse The Piercing Bible, testo fondamentale per conoscere procedure essenziali nell’applicazione del piercing, incluso quello ai genitali. Tutto questo in epoche dove il mondo dei tatuaggi era dominato da maschi eterosessuali e cis, immersi in una cultura di violenza e oppressione che ha lasciato poca visibilità ai gruppi marginalizzati.
Il testo è anche una risposta alla forte misoginia nell’industria dei tatuaggi, dal trattamento delle tatuartici donne all’oggettificazione del corpo femminile. “Questo non per dire che ogni negozio o tatuatore ricade in questa categoria, ma c’è un’innegabile storia [di oggettificazione e misoginia] da cui gli spazi queer hanno giustamente scelto di distaccarsi.” scrive O’Calaghan: “Alle strutture patriarcali e gerarchiche dei tipici studi di tatuaggi, i queer tattooers hanno sviluppato delle cooperazioni e approcci collaborativi dove ogni responsabilità è condivisa. Questi spazi permettono una rivoluzione nel modo in cui rappresentiamo la nostra comunità e creando un contesto dove ogni cliente possa sentirsi a proprio agio.”
Il libro è una sorprendente rassegna storica e visiva con il fine di unire tecniche tradizionali e contemporanee, ma con l’obiettivo di arricchirsi a vicenda. Conoscere l’arte del tatuaggio attraverso una lente sconosciuta eppure essenziale, divulgando la storia di artisti dimenticati alle nuove generazioni. “Credo ci sia un certo potere il nostro ruolo come persone queer in questa industria. È dopo tutta la nostra storia, e quello che ricordiamo continua a vivere.”
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