Il suo nome è Idris Arsamikov, ha 28 anni ed è un rifugiato ceceno gay che vive stabilmente in Olanda. Il suo nome ha fatto il giro del mondo e del web nelle ultime ore, dopo che l’associazione LGBTQ+ Sk SOS ha fatto circolare un video che lo ritrae mentre viene arrestato dalle autorità russe.
Idris Arsamikov si trovava all’aeroporto di Domodevo dopo aver fatto ritorno in patria per prendere parte ai funerali del padre da poco deceduto. Il giovane aveva in realtà lasciato la Cecenia da tempo, nel 2018, quando grazie all’aiuto di Sk SOS aveva trovato asilo politico in Olanda, dove si è ricostruito una nuova vita. Non è ancora chiaro chi abbia allertato le autorità del suo ritorno o dove sia stato portato: si teme, tragicamente, di nuovo in Cecenia. Intanto l’associazione LGBTQ+ ha lanciato l’allarme, preoccupata di quelle che potrebbero essere le conseguenze.
Purtroppo Idris Arsamikov non è il primo, né sarà l’ultimo, a fuggire dalla Cecenia. La repubblica appartenente alla Federazione Russa, profondamente conservatrice e a maggioranza musulmana, ha registrato un’imponente ondata di aggressioni e violenze contro gli uomini gay. Un attacco sistematico, se si considera che nel 2017 il leader ceceno Kadyrov ha affermato con orgoglio come “nessun omosessuale vive nel suo Paese”.
Sono molte le testimonianze degli uomini omosessuali che hanno trovato rifugio negli altri Paesi europei, come Francia e Germani, che raccontano delle atrocità messe in atto dalla polizia e dai conservatori. Si parla di pestaggi, uccisioni e torture, arresti e sparizioni che, quando sono iniziate circa cinque anni fa, hanno messo in allarme la comunità LGBTQ+ locale. Gli uomini omosessuali vengono infatti condotti in prigioni segrete dalla polizia, dove sono seviziati finché non rivelano i nomi di altri uomini gay.
Bastano anche solo le voci, un sospetto anche infondato o un gossip arrivato alle orecchie sbagliate per essere presi di mira. Già negli scorsi anni, quando le prime notizie dell’orrore che si stava consumando in Cecenia iniziarono ad arrivare, la reazione dei politici europei fu molto dura e di condanna, ma non è servito a molto.
La situazione in Cecenia non è migliorata, anzi. Con l’incedere della guerra iniziata dalla Russia ormai un anno fa, l’accanimento è diventato ancora più forte. Il destino di Idris Arsamikov, come quello di molti altri uomini gay, sembra essere già segnato. Sk SOS ha iniziato una campagna per chiedere il suo rilascio ma le speranze, almeno per il momento, sono poche.
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