Le autorità greche stanno indagando sulle riprese di una scena di sesso gay nell’Acropoli di Atene, sito storico conosciuto anche come Cecropia in onore del leggendario uomo-serpente Cecrope, il primo re ateniese, e patrimonio UNESCO dell’umanità dal 1987.
Un cortometraggio di 36 minuti chiamato Xeparthenon (che significa “deflorare”) è stato girato da anonimi produttori che hanno successivamente parlato di un atto da considerare come “attivismo politico”. Secondo quanto riportato dal Greek Reporter, il film mostra due uomini con il viso coperto che fanno sesso nel cuore dell’Acropoli, circondati da comparse che fingono di scattare foto. Sullo sfondo, i turisti.
Il Ministero della Cultura ha precisato che le autorità stanno lavorando per “trovare il prima possibile i responsabili di queste riprese illegali”, ribadendo come nessuno abbia mai concesso loro il permesso di girare. “Il sito archeologico dell’Acropoli non è adatto a nessun tipo di attivismo o altra attività che possa offendere e mostrare mancanza di rispetto per il monumento”.
Questa la difesa dei produttori del corto:
“Alcuni di noi sono soggetti a violenza fisica e verbale per le nostre scelte ed espressioni di sessualità… vivremo il nostro amore e la nostra sessualità come desideriamo e ne difenderemo l’esistenza in pubblico, ma anche la convivenza, di tutte le sessualità che non violano l’autodisposizione del nostro corpo. La scelta del Partenone non è casuale. È visto da molti come simbolo di nazionalismo, commercializzazione, cultura di massa e puritanesimo”.
Il presidente della Greek Actors Association, Spyros Bibilas, ha descritto il film come “una vergogna”, tuonando: “Non puoi fare tutto ciò che vuoi in nome dell’attivismo. In realtà, questo non lo considero attivismo…“.
La cultura della Grecia antica offre molte storie, miti e leggendi a tema LGBT, come più volte da noi raccontato.
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