Tra soul e potere maschile, Shari: “Le donne devono lavorare il doppio” – Intervista

"Non sono arrabbiata con gli uomini". Dopo Sanremo 2023, Shari ci parla di sé, del soul, del pop, "Sto scrivendo nuovi brani".

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Shari sta scrivendo nuova musica, nuove canzoni e non vede l’ora di cantarle live. Perché il live è la sua vera dimensione, quella più intimamente soul e vicina al suo amore per la musica.  Shari, originaria del Friuli-Venezia Giulia, classe 2002, ha ammaliato il pubblico dell’Ariston tra i 28 Big in gara al Festival di Sanremo 2023 con il brano “Egoista”, dopo essere arrivata nella top 6 di Sanremo Giovani con il brano “Sotto voce”.

Il testo di “Egoista” è stato scritto interamente da lei (Shari Noioso, nome e cognome), musiche di Shari, con Salmo (produttore), Luciano Fenudi, Riccardo Poddu.

Ci ha raccontato il suo rapporto con la musica, in un magnifico mix di soul e pop, abbiamo parlato dell’esperienza di Sanremo e di temi contemporanei urgenti che ci riguardano un po’ tuttə.

 

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Canti oggettivamente da dio, suoni il pianoforte, sei autrice: perché secondo te la musica è diventata la tua forma di espressione?

Credo che sia una cosa che mi fa sentire bene, è da quando sono piccola che me ne sono accorta, fortunatamente, e quindi cantavo continuamente perché mi divertivo e mi faceva sentire bene. Poi pian piano ho scoperto tutti i lati positivi che ci sono oltre al fatto di star bene e quindi è stata una continua scoperta. Spero che sarà così fino alla fine.

Quali erano i tuoi artisti di riferimento nell’adolescenza e quali sono oggi, se sono cambiati?

Ho notato, perché sono andata a rivedere i miei ascolti perché stavo per fare una playlist, che la maggior parte sono donne. Inizialmente mi sono innamorata di Amy Winehouse e Nina Simone, Christina Aguilera e Eminem. Molte, comunque. E poi ora diciamo che quelle sono rimaste per forza, anche perché ci sono affezionata, e poi sono andato a cercarmi un po’ tutto quel genere soul. In italiano mi piacciono molto Mina e Rita Pavone, mi fanno impazzire tutte le donne forti di ora tipo Lizzo. E sto impazzendo per 070 Shake, che è la ragazza che fa i ritornelli a Kanye West. Lei spacca.

Parlavi di questa musica soul che si sente molto nelle tue canzoni. Quella poi di arricchirla con arrangiamenti più pop è una tua scelta artistica o magari risponde più a delle logiche produttive?

In realtà io scrivo melodie pop perché è la cosa più semplice e che arriva di più. Ma mi viene proprio istintivo, credo, perché non lo so. Sono abituata con i miei pezzi preferiti, che sono quelli col ritornello magari pop, anche se poi mi sono affezionata alla musica più alternativa. 

 

Mengoni sul palco dell’Ariston ha sottolineato la mancanza di donne nella cinquina finale: secondo te per una donna è più difficile la carriera discografica?

Le donne, in qualsiasi ambito, devono lavorare il doppio di un uomo, però io credo che siamo anche più forti degli uomini su certi punti di vista. Comunque si sa che siamo un po’ diversi e che l’uomo è limitato da certe cose. La donna invece, è più propensa a ragionare per due persone, è una mentalità completamente diversa e anche una sensibilità diversa. Quindi credo che ce la possiamo fare anche noi benissimo, tanto quanto lo sappia fare un uomo, e spero che non sia un limite della mentalità della gente. E so anche per certo che molti non hanno questo limite.

In questo senso, qual è il tuo rapporto con il potere maschile, che in Italia è piuttosto straripante?

Io sono abbastanza tranquilla perché credo che non sia un limite per quanto riguarda me, cioè, sto vedendo che non lo è. E più mi impegnerò, più vedrò i risultati. Non me la vivo male, sinceramente. Non sono arrabbiata con loro per nulla, me la voglio cavare, dare il massimo e fargli vedere che si può fare. Anche a tutte quelle donne che magari si sentono già in partenza una causa persa. Ce la possiamo fare.

Cosa ti spaventa della fama?

Mi spaventa sentirmi sempre più sola, perché la tendenza è quella, e anche di andare un po’ fuori di testa. Però fa parte del gioco.

Tirando un po’ le somme, cosa ti ha lasciato l’esperienza di Sanremo?

Sono cresciuta tantissimo e sto ancora crescendo. Penso che mi abbia dato una scossa e mi abbia fatto capire che bisogna davvero essere forti ed essere dei guerrieri, in un certo senso. Perché è davvero una gara, momento in cui devi dare tutto e impegnarti al massimo. Quindi bello, mi ha messo un po’ in sesto, diciamo.

Invece cosa pensi delle polemiche che sono state fatte attorno al Festival, sulla promozione dell’omosessualità e del gender fluid?

Che mi dispiace molto di far parte di questo Paese, però noi giovani stiamo combattendo piano piano, stiamo spingendo verso la parte giusta e secondo me, con calma, prima o poi non ci saranno più questi problemi.

Rispetto ad altri Paesi europei, l’Italia è indietro su molti temi che riguardano i diritti civili, dal matrimonio egualitario e l’adozione all’autodeterminazione: secondo te perché? È solo una questione politica o anche sociale?

Penso che siano le persone in sé. Non c’è differenza tra chi sia in politica e chi casa sua davanti alla TV. È la mentalità ad essere sbagliata, quindi va cambiata quella. Sia delle persone in strada, sia di quelle in Parlamento. Insomma, tutti devono cambiare. Ma pian piano succederà, secondo me.

Qualche anticipazione sui progetti futuri?

Io sto scrivendo come una matta. Sono in studio tutti i giorni, quindi sentirete sicuramente della nuova musica e canterò dal vivo i miei brani, perché è la cosa che preferisco fare. Anche quando li scrivo, penso solo a come verranno poi dal vivo. Non ho ancora i dettagli, ma appena ci saranno news vi aggiorno!

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