Il Tribunale di Milano rigetta il ricorso di due mamme che avevano presentato ricorso per adottare le rispettive figlie biologiche.
Repubblica racconta la storia di Alba e Bice: le due donne stanno insieme dal 2002 e hanno due figlie, avute tramite fecondazione assistita con il seme dello stesso donatore. Sono iscritte al registro delle unioni civili e hanno una vita normalissima. “Le bambine sono parse serene nella relazione con entrambe, curiose e riflessive sulla situazione familiare, notando differenze rispetto ad altri nuclei“, racconta il Servizio adozioni nell’analisi ufficiale.
Le mamme chiedono la stepchild adoption reciproca per far sì che le bimbe diventino sorelle anche per la burocrazia, e per tutto ciò che questo concretamente comporta. Il pubblico ministero dà parere positivo ma il Tribunale dei minorenni dice no.
“La legge italiana conosce due forme di adozione“. Ma soprattutto, l’adozione non è un capriccio dei genitori ma è “consentita a favore dei minori dichiarati in stato di adottabilità“, si legge nel rapporto dei giudici. Adottabili sono quei minori di cui sia accertata la situazione di abbandono perché privi di assistenza morale e materiale: in questo caso si parla di adozione legittimante. Esistono eccezioni: l’affidamento del figlio adottato dell’altro coniuge, l’affidamento di un disabile privo di genitori… e per due mamme che hanno vissuto insieme ben due gravidanze?
“L’adozione è un istituto giuridico che prescinde dal dato biologico e richiede, quindi, un modello giuridico di riferimento“, recita la sentenza. Modello giuridico che al momento, secondo il Tribunale, manca. La legge sulle unioni civili infatti non prevede esplicitamente la stepchild adoption. “Siccome non può riconoscersi alcuno stato di abbandono materiale o morale dei minori, che anzi godono certamente di particolare attenzione da parte sia delle madri biologiche che delle rispettive compagne, ogni orientamento estensivo si scontra con gli articoli delle leggi sino ad oggi in vigore”, conclude il dossier.
In Italia però esistono già precedenti giuridici di stepchild adoption: basti ricordare Daniela e Agata di Torino (LEGGI >) o il caso storico del via libera della Corte di Cassazione (LEGGI >). Perché dunque questo rifiuto?
Nella legge sulle unioni civili viene precisato che “resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti“. Questo, secondo la tesi del Tribunale “non può certamente essere inteso nel senso di introdurre una nuova normativa“. E allora come mai in altri casi ciò è stato consentito?
Si sono pronunciati sulla questione anche il giurista Angelo Schillaci e la presidente dell’associazione Famiglie Arcobaleno Marilena Grassadonia.
Purtroppo, c’era da aspettarselo, la ferita dello stralcio della #stepchildadoption si riapre, e fa male.
Posso solo…Pubblicato da Angelo Schillaci su Giovedì 24 novembre 2016
FAMIGLIE ARCOBALENO: #FIGLISENZADIRITTI, QUESTA LEGGE NON FUNZIONA
La presidente Grassadonia: caos sentenze, governo…Pubblicato da Marilena Grassadonia su Giovedì 24 novembre 2016
https://www.gay.it/attualita/news/stepchild-giudiziaria-probabile
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Spero per le mamme ma soprattutto per le figlie cui i giudici hanno fatto un danno che nessuno potrà mai risarcire che questo sia il preludio a un ricorso alla corte costituzionale che affermi con una sentenza il diritto di queste due bambine ad essere figlie delle loro madri anche legalmente.