Che fine ha fatto l’annunciato documentario su Tom Daley e sulla sua esperienza con la gestazione per altri insieme a suo marito Dustin Lance Black?
Ufficializzato per la prima volta nel 2018, il documentario prevedeva di seguire Tom e Dustin nel loro viaggio genitoriale. Il 14 febbraio del 2018 i due annunciarono tramite Instagram di aver fatto ricorso alla maternità surrogata per avere un bambino. Il 27 giugno dello stesso anno Robert Ray Black-Daley, loro figlio, è venuto alla luce. Il documentario puntava anche ad affrontare il tema della maternità surrogata, ancora oggi dibattuto nel Regno Unito. Passati 5 anni, il progetto è stato ufficilmente cancellato, “demolito in circostanze misteriose”, si legge sui tabloid inglesi.
Un portavoce della BBC ha difeso la decisione presa, affermando che Daley non avrebbe avuto tempo e modo di filmare, a causa dei suoi “impegni sportivi in vista delle Olimpiadi del 2020”.
“Data l’attualità dell’argomento trattato, ha concordato con la BBC che sarebbe stato impossibile completare il film in modo soddisfacente, affinché riflettesse accuratamente la situazione in quel preciso momento ”, ha aggiunto il portavoce. Ma dalla stessa BBC, riferisce il The Mirror, c’è chi parla di mossa strana, quasi auto-censorea, a non voler trattare un argomento definito ‘complesso’ da più parti. D’altronde come puoi annunciare un progetto nel lontano 2018, per poi rimangiartelo dopo 5 anni?
Dopotutto, Daley ha gareggiato ai Giochi nel 2008, 2012 e 2016, non solo a quelli del 2020, dove ha vinto il suo primo strameritato oro nei tuffi. E non è tutto. Tom ha girato diversi documentari per la BBC, compresi Tom Daley: Illegal to Be Me e Tom Daley’s Hell of a Homecoming, entrambi trasmessi nel 2022.
Nel Regno Unito, la cosiddetta “maternità surrogata” è legale dal 1985 ma è ammessa solo la surroga “altruistica”, non commerciale, con linee guida specifiche che indicano i rimborsi ammessi. La donna che partorisce risulta essere la madre legale del neonato. Qualunque ‘precedente accordo’ tra le parti non è valido. Solo dopo sei settimane dalla nascita è possibile avviare in tribunale il percorso per un parental order, con cui la surrogata “cede” il neonato ai committenti, che ne diventano i genitori legali. È proibito alle agenzie che organizzano la gestazione per altri fare pubblicità, nonché profitto. Fino alla sesta settimana post-parto, la “surroga” può cambiare idea e tenersi il bambino.
In passato Daley e suo marito Dustin hanno parlato apertamente del loro percorso con la GPA, spiegando perché l’abbiano preferita all’adozione.
“Lance e io ci siamo sentiti davvero attratti dalla maternità surrogata a causa del fatto che avevamo perso delle persone, io avevo perso mio padre e lui aveva recentemente perso sua madre e suo fratello. C’era qualcosa nella maternità surrogata da cui eravamo attratti, significava che potevamo trasmettere le persone che avevamo perso, i loro geni, i loro pensieri, le loro personalità e poter portare qualcuno nel mondo in quel modo sembrava estremamente speciale.”
Sia Daley che Lance Black hanno più volte espresso il desiderio di avere una famiglia numerosa, e in un’intervista congiunta il premio Oscar Lance Black ha rivelato che i primi vestitini per bambini sono apparsi nella loro casa appena si sono conosciuti. “E abbiamo dato un nome ai nostri figli, un maschio e una femmina, dopo neanche una settimana”, ha aggiunto Tom, indiscussa icona LGBTQI+ e dello sport britannico.
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