0 km – Partenza da Via l’Omofobia
Sono le 16.30 circa quando l’onda gender torinese prende forma nei giardini Sambuy davanti alla principale stazione ferroviaria torinese, Porta Nuova. Il Sindaco Chiara Appendino non c’è per la cremazione di Erika Pioletti, vittima di piazza San Carlo ma c’è Gianni Reinetti, il vedovo di Franco, la prima coppia gay sposatasi a Torino.
Sul palco l’Assessore alle Pari Opportunità Marco Giusta ha annunciato la nascita dell’Assessorato ai Diritti, delega che accorpa Pari Opportunità e Integrazione: “La decisione – ha detto Giusta – è stata presa perché quando si parla di diritti si parla di diritti di tutti”.
Sul palco erano presenti il Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, Mauro Laus, l’assessora Monica Cerutti, gli europarlamentari Daniele Viotti e Magda Zanoni nonché il Presidente del Consiglio comunale Fabio Versaci.
Piazza San Carlo
Emozionante attraversamento in silenzio di Piazza San Carlo, fra la Chiesa di San Carlo e quella di Santa Cristina.
Piazza Castello: la svolta verso il gender
Si arriva a Palazzo Madama: signori, signore e Signorine Trans sfoggiano le miglior mises per l’occasione. Ecco Margherita di Savoia, la carrozza e pure i Mustang al seguito.
Via Pietro Micca: esplode la gioia!
Il corteo prende corpo: la fiumana è infinita. I carri di Queever, Centralino e calessi vari fanno tremare l’intera città.
Porta Susa, una sosta per godere
Eccoci alla seconda stazione ferroviaria torinese: a sinistra quella nuova, a destra la facciata di quella vecchia. Nonne, mamme e nipoti delle Famiglie Arcobaleno prendono il potere. A seguire, Polis Aperta e tutte le forze dell’ordine.
Piazza Statuto: ecco Roshelle, finalista di XFactor 10.
La festa continua al Lovers Film Festival e, di sera, al Centralino: magnifico pot pourri dove si è visto il regista de Il padre d’Italia, Fabio Mollo, e una fauna arcobaleno dal taglio di diamante.
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