Minaccia e chiede la security perché una donna trans ha usato il bagno femminile: continua la crociata transfobica dei candidati pro Trump.
Un nuovo, grottesco episodio di transfobia è avvenuto negli Stati Uniti, in un ristorante della California, dove Jazmina Saavedra, portavoce dei “Latinos for Trump”, ha aggredito una donna transgender: la sua colpa? Aver utilizzato il bagno femminile.
Dalle linee guida introdotte da Barack Obama, che permettevano agli studenti transgender di scegliere quale bagno utilizzare negli istituti scolastici pubblici, anche un atto intimo come questo è diventato oggetto della contesa politica più becera. Le direttive sono state poi revocate da Donald Trump.
Nel video, prima postato su Facebook e poi rimosso da Saavedra si vede la candidata repubblicana appostarsi all’uscita del bagno, lamentarsi delle tutele per i transessuali previste dalla legge e aggredire la donna trans uscita dalla toilette, indicandola continuamente come un uomo. Saavedra, candidata al Congresso per i repubblicani, minaccia infine di usare contro di lei lo spray al peperoncino.
Per questo suo comportamento ora rischia un’indagine: la Human Rights Campaign e il Lawyers’ Committee for Civil Rights Under Law hanno chiesto al procuratore generale della California di valutare se non sia stato commesso di un crimine d’odio.
Non è il primo caso di molestia subita da una persona trans relativamente all’uso dei bagni in un luogo pubblico. In un sondaggio del 2015, il 59% dei transgender intervistati ha dichiarato di evitare di recarsi alla toilette fuori di casa.
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