Diciotto studenti della Middle East Technical University (METU) saranno processati per aver organizzato un pacifico Pride ad Ankara, nel 2019. Agli studenti venne vietato di sventolare bandiere rainbow, di fare sit-in sul prato universitario e di fare qualsiasi tipo di dichiarazione in favore della comunità LGBT. Ora saranno processati per aver violato quegli obblighi. Il Pride universitario venne sgomberato dalla polizia.
Fotis Filippou di Amnesty International attaccò in questo modo quella censura: “È straziante sentire che il Pride, che avrebbe dovuto essere una celebrazione dell’amore e della solidarietà, sia stato così violentemente interrotto dalla polizia usando spray al peperoncino, proiettili di plastica e gas lacrimogeni. Amnesty International condanna l’intervento della polizia per interrompere questo Pride nel campus del METU. Le denunce di uso eccessivo della forza da parte della polizia devono essere indagate con urgenza. È un giorno cupo quando le autorità universitarie chiamano la polizia per mettere a tacere gli studenti che chiedono semplicemente i loro diritti alla dignità e all’uguaglianza. Tutti coloro che sono stati arrestati dalla polizia devono essere rilasciati immediatamente e incondizionatamente”.
Il gruppo di solidarietà LGBTI + presso la Middle East Technical University (METU) di Ankara organizza eventi Pride dal lontano 2011. Anno dopo anno quelle manifestazioni hanno calamitato sempre più interesse, arrivando evidentemente alle orecchie di quel mondo politico che soffia sul fuoco dell’omotransfobia.
18 ragazzi sono stati formalmente accusati di “aver partecipato a un’assemblea illegale” e di “non essersi allontanati nonostante fossero stati avvertiti“. Se vengono dichiarati colpevoli, dovranno affrontare ciascuno tre anni di prigione. A sostegno degli studenti, celebrità e influencer come Travis Alabanza, Riyadh Khalaf e Matty Healy hanno pubblicato messaggi di sensibilizzazione sui propri canali social con l’hashtag #LoveIsOnTrial.
Nils Muižnieks, Direttore per l’Europa di Amnesty International, ha dichiarato: “Sullo sfondo della crescente omofobia in Turchia, gli studenti e il personale del METU hanno marciato ogni anno nel proprio campus per celebrare l’orgoglio e chiedere uguaglianza e dignità per le persone LGBTQ. L’unico risultato giusto nell’ingiusto processo contro 18 difensori dei diritti umani per la loro partecipazione a una marcia pacifica del Pride è la loro totale assoluzione”.
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