L’Unione Europea vuole difendere i diritti delle famiglie arcobaleno. È quanto emerge dai movimenti politici che ruotano intorno alla Commissione Europea (che è il governo), al Parlamento Europeo, alla Corte di Giustizia e infine al Consiglio degli Stati Membri. Questi organi, che si sorreggono tra loro in un delicato e complesso bilanciamento di poteri, dovranno affrontare un tema spinoso, che nei prossimi mesi potrebbe incendiare il dibattito pubblico europeo, a causa della prevedibile opposizione che alcuni Stati membri dell’Unione potrebbe apporre alla volontà dell’Unione di difendere i diritti delle famiglie arcobaleno a circolare in qualità di famiglie all’interno dell’Unione.
L’opposizione alla volontà dell’Unione Europea di difendere i diritti arcobaleno potrebbe arrivare da stati politicamente orientati verso un sovranismo di stampo autoritario, stati nei quali quali la democrazia liberale è a rischio, come Polonia e Ungheria. Ma anche da un paese come l’Italia, storicamente protagonista e propulsore di un’Unione Europea fondata sui diritti, che con un governo formalmente di estrema destra come quello di Giorgia Meloni, potrebbe porre il veto alle richieste dell’Unione di difendere la libera circolazione delle famiglie arcobaleno.
Il punto è che una famiglia arcobaleno europea oggi può vedersi negato il diritto alla libera circolazione, che è un diritto fondante dell’Unione Europea. Come avevamo anticipato in questo articolo, si ponga l’esempio di Adele e Lea, coppia di donne sposate in Francia, con due figli, trasferitesi in Ungheria che non le riconosce come genitori dei loro figli.
Secondo quanto appreso da Gay.it, entro il 7 dicembre la Commissione Europea dovrebbe pubblicare il regolamento che raccomanda la difesa della libera circolazione delle famiglie arcobaleno in tutti gli Stati membri. A quel punto il Parlamento Europeo ne discuterà a Gennaio 2023, quando assisteremo alla normale logica democratica del potere legislativo che agisce, in fase di approvazione, con emendamenti, compromessi e negoziati.
Negli scorsi giorni il Gruppo Greens Efa ha presentato un’interrogazione alla Commissione che ha dato il via a questo processo di presa in carico da parte delle istituzioni europeee per capire come risolvere la matassa: l’Unione Europea non può infatti impedire la libera circolazione ai cittadini, perché violerebbe i trattati fondanti dell’Unione. A questo link il resoconto dell’interrogazione.
Così, per evitare che alcuni stati – come Ungheria, Italia e Polonia – mettano il veto in sede di Consiglio di Stati membri, e quindi ostacolino il regolamento caldeggiato dalla Commissione Europea, si sta procedendo verso l’idea di una risoluzione finale del Parlamento Europeo, che potrebbe essere nel Maggio 2023, e che agirebbe come una sorta di pressione politica verso gli Stati membri, che a quel punto difficilmente potrebbero opporsi.
Ricordiamo infatti che su alcuni temi gli Stati membri dell’UE possono mettere il veto. E il diritto di famiglia è tra i temi sui quali ogni stato nazione – ad oggi – è libero di decidere autonomamente. Ma la questione della libera circolazione dei cittadini invece è un caposaldo fondante dell’Unione e nessuno Stato membro può metterla in discussione, a meno che non esca dall’Unione.
Dunque se il Parlamento Europeo con una risoluzione imporrà di rispettare la libera circolazione dei cittadini, e quindi anche delle famiglie arcobaleno, a quel punto sarà difficile per uno stato membro opporsi.
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Nel video pubblicato qui sopra abbiamo chiesto a Rosa D’Amato dei Greens-Efa di spiegarci il succo della questione politica di questa vicenda. Perché, ed è bene che tutta la comunità LGBTQIA+ italiana lo sappia: sarà necessario fare pressione sul Governo Meloni affinché non si opponga a questo iter istituzionale che porterà alla plenaria del Parlamento Europeo a Maggio. Purtroppo, l’Italia è uno dei paesi più influenti dell’Unione: se il Governo Meloni deciderà di opporsi a questo processo, potrebbe esserci un attrito politico tra Italia e Unione Europea piuttosto difficile da risolvere. A pagarne il prezzo, ancora una volta, le famiglie arcobaleno. Di tutta Europa.
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