LA FDA americana ha finanziato uno studio denominato ADVANCE, in collaborazione con diversi centri LGBT, con l’obiettivo di procedere a una definitiva eliminazione di tutte le restrizioni verso gli uomini gay / bisex per la donazione di sangue. Negli USA, la restrizione ora è di tre mesi. Lo studio mirerebbe quindi ad apportare una modifica al questionario che ogni donatore deve compilare, in modo da diversificare i fattori che portano un possibile donatore a essere accettato o meno.
Per farlo, la FDA sottoporrà un nuovo questionare a un campione di 2.000 uomini gay e bisex. Attraverso le risposte, valuteranno i possibili fattori di rischio, in modo da determinare le migliori regole per eliminare le restrizioni altamente discriminatorie.
La situazione per la donazione di sangue nel mondo
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Gli Stati Uniti vietano la donazione di sangue agli uomini gay e bisex che hanno avuto rapporti sessuali con lo stesso sesso (MSM) negli ultimi 3 mesi. Con l’emergenza di Covid 19, l’unico passo in avanti negli USA è stata la riduzione del tempo di astinenza, da un anno a soli tre mesi. Ancora troppi, ma una piccola riforma importante, considerando che questo divieto era stato imposto nel 1985.
Anche in Regno Unito, nello stesso periodo, si è tornati sulla questione. Prima, gli uomini gay e bisex dovevano assicurare almeno 90 giorni di astinenza da ogni tipo di rapporto. La riforma prevede che se un uomo omosessuale o bisessuale ha un relazione stabile da almeno tre mesi, può accedere alla donazione di sangue senza attendere.
Idem in Australia, dove i sono trovati di fronte a una carenza di sangue, che secondo la stima sarebbe finite a metà aprile, in piena pandemia. Anche in Brasile era scattata l’allarme. Mentre l’Australia ha ridotto i tempi di astinenza da 12 a 3 mesi (tranne per chi è sotto PrEP, che dovrà comunque attendere un anno dall’ultimo rapporto sessuale), il Brasile ha staccato tutti, eliminando a maggio l’intero divieto, con una sentenza della Corte Suprema (non certo per la benevolenza di Jair Bolsonaro).
La situazione in Europa
In Europa, solamente Lettonia, Polonia, Russia e Spagna non hanno restrizioni per la donazione di sangue da parte di LGBT. Nel questionario, il donatore deve però confermare di non aver avuto rapporti sessuali a rischio (senza protezioni e con persone di cui no conosce lo stato di salute), ma il proprio orientamento non è considerato. La Francia ha imposto un periodo di 4 mesi dall’ultimo rapporto, in Finlandia invece è rimasto di 12 mesi.
Vi sono state delle azioni legali a riguardo, sia nei singoli Stati che a livello internazionale, per determinare la reale discriminazione presente.
Gli uomini gay e bisex donatori
Il problema della donazione sangue da parte di uomini gay e bisex è comunque un problema. Le restrizioni provengono tutte dall’epidemia di HIV/AIDS degli anni ’80. Dopo troppo tempo passato a guadare senza agire, i governi di tutto il mondo decisero di intervenire, negando tra le altre cose anche la donazione.
In Italia, e negli altri Paesi, ogni sacca di sangue e di plasma donati vengono sottoposti a dei controlli, per eliminare ogni possibile infezione che potrebbe creare danni seri al ricevente. Di conseguenza, un donatore che non rispetta le regole o che comunque ha dei valori fuori dal normale, viene scartato. Noi dobbiamo ringraziare Umberto Veronesi, ministro del governo Amato, che nel 2001 eliminò la restrizione imposta solo 10 anni prima.
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