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Venezia 80, la famiglia queer di “Domakinstvo za pocetnici” vince il Queer Lion 2023

“Per aver rappresentato un insolito e coraggioso ritratto di etnie, diversità, identità di genere, amori, amicizie, affinità affettive”. Trionfo macedone per l’edizione 2023 del Queer Lion!

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È macedone il film che ha vinto il Queer Lion 2023 alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di VeneziaDomakinstvo za pocetnici (Housekeeping for Beginners) il titolo in trionfo, diretto da Goran Stolevski, regista dichiaratamente gay che vive in Australia insieme a suo marito.

“Le queer family non sono il futuro, sono il presente!”.

Con queste parole Stolevski ha commentato la straordinaria, commossa e calorosa accoglienza del pubblico della Mostra del Cinema di Venezia, rimasto profondamente colpito dalla sua opera, che ha conquistato il Queer Lion 2023 “per aver rappresentato un insolito e coraggioso ritratto di etnie, diversità, identità di genere, amori, amicizie, affinità affettive“.

Domakinstvo za pocetnici è una storia che esplora le verità universali della famiglia, sia quella in cui nasciamo sia quella che scegliamo. Dita non ha mai desiderato essere madre, ma le circostanze la costringono ad allevare le due figlie della sua ragazza: la piccola peste Mia e l’adolescente ribelle Vanesa. Ne nasce uno scontro di volontà che porta le tre a litigare continuamente e a diventare una famiglia improbabile, costretta a lottare per restare insieme…

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“Sono sempre stato affascinato dai momenti che sembrano “trovati” o “scoperti”, piuttosto che “messi in scena””, ha confessato il regista. “Molte delle mie esperienze come regista si sono dovute basare per necessità su budget limitati e troupe ridotte. Mi sono adeguato a questa realtà sviluppando uno stile verité che ora è diventato un elemento importante del mio lavoro. Sono un grande sostenitore dell’idea di lavorare con i mezzi che si hanno a disposizione, piuttosto che contro di essi: valutandoli e costruendo con questi la storia più emozionante possibile. L’approccio che ho adottato con Domakinstvo za pocetnici – così come con You Won’t Be Alone, Of an Age e i miei numerosi cortometraggi – è stato quello di creare un ambiente sul set che sembri reale e quasi indipendente dalla storia che sto raccontando. Spesso ciò ha significato girare in location reali, solitamente senza indicazioni e senza fare le classiche prove, incoraggiando l’improvvisazione e il rapporto personale tra gli attori, avendo cura di creare un ambiente sicuro ed emotivamente stimolante sia dentro che fuori lo schermo, in modo che la creatività possa fiorire. Per tutte le riprese e il montaggio, io e il mio gruppo siamo rimasti aperti a idee, suggerimenti e circostanze mutevoli al fine di trovare il modo più efficace per catturare e dare corpo ai sentimenti dei nostri personaggi, dando vita al loro mondo. Plasmare le storie in questo modo ha contribuito a liberare i nostri attori e ha portato a tutta una serie di performance affascinanti e naturali. Nella scelta di uno stile verité, con dialoghi sovrapposti, camera a mano, illuminazione naturalistica, inquadrature strette ma volutamente disordinate e profondità di campo ridotta, lo scopo è sempre stato quello di far vivere allo spettatore la storia come la vivono i personaggi; di fargli sentire visceralmente il panico e l’intensità delle situazioni drammatiche in cui si trovano; di fargli provare com’è vivere nei loro panni e, infine, partecipare al loro viaggio emotivo”.

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Domakinstvo za pocetnici, presentato nella sezione Orizzonti e con Anamaria Marinca, Alina Serban, Samson Selim, Vladimir Tintor, Dzada Selim, Mia Mustafa, Sara Klimoska, Rozafa Celaj e Ajshe Useini protagonisti, ha battuto altri 15 film, tre dei quali in corsa per il Leone d’Oro. Il Queer Lion è un premio ideato da Daniel N. Casagrande che dal 2007 viene attribuito al “Miglior film con tematiche omosessuali & Queer Culture” tra quelli presentati in tutte le sezioni della Mostra.

Due anni fa Domakinstvo za pocetnici era arrivato fino ad uno degli step finali di Biennale College, per poi non riuscire a rientrare tra i titoli prodotti. Fortunatamente per Stolevski i fondi per riuscire a girare la pellicola sono stati trovati altrove, con ben 7 Paesi in produzione. E un primo importantissimo premio ora portato a casa.

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Photo: Queer Lion Award

 

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