Un nuovo documento, chiamato Stanowisko Konferencji Episkopatu Polski w kwestii Lgbt+. In italiano, si potrebbe intendere come la posizione tenuta dalla Conferenza episcopale polacca sui temi LGBT. Questo il risultato dell’assemblea generale dei vescovi, che a fine agosto si sono riuniti per discutere dei temi più spinosi che la Chiesa deve affrontare.
Come riporta Linkiesta.it, i vescovi polacchi hanno discusso dei casi di abusi avvenuti negli ultimi decenni, della paura che ancora aleggia nei fedeli che evitano la messa domenicale, e della possibilità di “aiutare” le persone LGBT. Ma quando si parla della Polonia associandola alla comunità LGBT, le virgolette alla parola aiutare sono d’obbligo.
Il documento di sintesi spende non poche parole sulla “questione LGBT”, in cui viene dimostrata la ferma contrarietà ad ogni tutela e diritto per le coppie omosessuali, come ad esempio un qualsiasi tipo di unione o la possibilità di adottare. In contemporanea, la conferenza episcopale dei vescovi polacchi vuole realizzare dei centri di consulenza per aiutare a ritrovare il proprio orientamento sessuale naturale e la propria identità di genere, ma sempre in un’ottica anti-LGBT, un sentimento ormai caro alla Polonia omofoba.
E i vescovi polacchi mettono paura
Il documento redatto dai vescovi polacchi arriva poi a vedere la comunità LGBT come una minaccia. E spiegano che le persone LGBT danno “priorità alle inclinazioni sessuali che negano la complementarità di genere tra uomini e donne“. In questo modo, minano “almeno implicitamente la loro vocazione genitoriale“. Per questo motivo, è importante che non vi siano diritti per chi vuole creare una famiglia arcobaleno.
Altro punto importante è l’educazione sessuale. Anche qui un rifiuto, da parte dei vescovi polacchi, a docenti omosessuali per spiegare un tema tanto delicato, poiché si “deve tenere in conto il benessere integrale dei bambini e dei giovani“. Perché i docenti gay, infatti, “insegnano loro (ai bambini) il piacere di “manipolare” la sessualità e l’introducono alle prime esperienze sessuali“.
I centri di consulenza
Degni di nota sono questi centri di consulenza, che i vescovi polacchi propongono come aiuto alle persone LGBT. Non si capisce bene a cosa dovrebbero servire, anche se il documento parla di aiuto a ritrovare la propria salute sessuale. Questi termini però riportano alla mente le terapie di conversione, una forma di tortura senza alcuna valenza scientifica, che non guarisce dall’omosessualità ma provoca danni a volte irreparabili alla psiche umana.
Questo sospetto cresce quando il documento riporta il testo riguarda una:
testimonianza di persone che a un certo punto si sono rese conto che la loro diversa sessualità non è una situazione irrevocabile o una codificazione irrecuperabile, ma un sintomo di ferite della loro personalità a diversi livelli. Pertanto essi, sinceramente desiderosi di sanare il dolore provato, hanno compiuto uno sforzo lungo, a volte eroico e, con l’aiuto di persone competenti, hanno riacquistato una sana identità e un’armonia spirituale o, almeno, raggiunto la capacità di vivere in armonia con se stessi nella pace interiore.
Insomma, un lavoro su persone fragili da parte di “competenti” che però non godono di alcuna conoscenza medica o psicologica, con il risultato che potrebbero arrecare ulteriore dolore al malcapitato.
Il silenzio del Vaticano
Un testo imbarazzante, che il Vaticano non commenta. Non una nota, un articolo, un comunicato alle agenzie di stampa. Il documento dei vescovi polacchi è stato ignorato, volutamente o incidentalmente non lo sapremo mai.
© Riproduzione Riservata
Le terapie di conversione non sono fatte per aiutare le persone confuse, infelici etc a comprendere la propria persona, sono basate sulla falsità che essere gay è sbagliato, dunque non sono percorsi di autoconoscenza ma manipolazioni volte a conseguire un certo risultato. In sintesi uno psicologo serio ti ascolta e non ha come scopo che alla fine tu dica che sei gay o etero, ma il suo scopo è che alla fine tu sia consapevolmente ed armoniosamente ciò che sei, etero se sei etero, gay se sei gay, bisessuale etc. Le cdette terapie riparative hanno l’obiettivo che tu alla fine dici che sei etero, questa roba non è scienza e non è neppure amore per il prossimo, questa roba è manipolazione e disprezzo per la libertà altrui, ed è pure anti-scienza.