A 7 giorni dal bagno di folla che ha coinvolto oltre 50 piazze d’Italia, riempitesi per chiedere la rapida approvazione del DDL Zan, è ora l’estrema destra a tornare in strada. Domani, sabato 22 maggio, ai Fori Imperiali andrà in scena la decima edizione della “Marcia per la vita” dell’associazione Pro Vita & Famiglia Onlus, storicamente contraria alla legge. I governi di Polonia e Ungheria manderanno i loro rappresentanti.
“Le vere vittime del Ddl Zan saranno la libertà, le donne e i bambini“, ha detto Toni Brandi, presidente di Pro Vita e Famiglia. “Libertà perché manifestazioni come queste saranno considerate legali o illegali a discrezione di un giudice. Le donne perché accadrà, come in Messico per esempio, che gli uomini si dichiareranno donne occupando così le quote rosa o gareggiando negli sport femminili come già sta accadendo. I bambini perché l’ideologia del gender, che per anni ci hanno detto non esistere, é teorizzata all’articolo 1 del testo di legge Zan. Fiore all’occhiello la Giornata contro l’omotransfobia da festeggiare nelle scuole di ogni ordine e grado. Noi restiamo liberi e questo è solo l’inizio delle nostre proteste”.
Alla manifestazione di sabato parteciperà anche il vescovo di Sanremo-Ventimiglia Antonio Suetta, come annunciato ad AdnKronos, secondo cui il DDL Zan “sovverte la legge di Dio oltre che quella naturale, non tanto nella parte in cui dice di perseguire e prevenire la discriminazione su cui siamo tutti d’accordo: che non si debba essere discriminati e perseguitati per nessuna ragione è un principio sul quale siamo tutti d’accordo ma questa legge c’è già”. “Noi dobbiamo insegnare il rispetto di tutti. La negatività grave della legge Zan è l’introduzione delle tematiche relative all’ideologia gender che rappresentano il sovvertimento della legge naturale e della legge di Dio. Della legge naturale perché un maschio è un maschio, una femmina è una femmina. Poi è evidente che ogni persona va rispettata per l’orientamento sessuale che esprime indipendentemente dalle valutazioni che ognuno può dare. E ricordiamoci che la libertà di opinione viene punita solo nelle dittature”.
E non è finita. Il Movimento Nazionale La Rete dei Patrioti ha annunciato una manifestazione per lunedì 24 maggio in piazza Vidoni, nei pressi del Senato, “per dire un secco no all’approvazione della legge contro l’omotransfobia, misoginia e abilismo“. Ad organizzare il tutto Militia Christi e altri partiti estremisti, contrari ad una “una legge che, in realtà, non mira a fornire tutela agli omosessuali, già garantiti dalla legge, bensì a propagandare un’ideologia folle, quella del gender, che si fonda per definizione sulla discriminazione”.
“Noi non siamo contro i diritti di nessuno, ma semplicemente a favore della libertà di opinione“, si legge nella nota, “contro il populismo di certa propaganda che punta ad aprire la strada a pratiche nefaste e sconsiderate, come l’utero in affitto e l’adozione da parte di coppie gay”.
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Ma vorrei vedere e chiedergli quanti preti si sentono femmine piuttosto che maschi! Ah allora si che mi verrebbe da ridere! Ma che c'entra con chi vado a letto? Ma questi non capiscono niente....Lasciategli il libretto delle preghiere che è meglio ragazzi! Solo quello sono in grado di utilizzare! Poveri tutti ma soprattutto loro!