“A Monza il sindaco del PD ha abbandonato le famiglie omogenitoriali, serve un coraggio radicale”

Giulio Guastini di + Europa ci spiega come sia possibile che il partito di Elly Schlein abbia bocciato una mozione per la trascrizione delle famiglie arcobaleno nella città brianzola.

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Monza, consiglio comunale - La protesta durante la bocciatura della mozione "Caro Sindaco, trascrivi"
Monza, consiglio comunale - La protesta durante la bocciatura della mozione "Caro Sindaco, trascrivi"
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L’11 dicembre scorso il consiglio comunale di Monza ha respinto la proposta di trascrivere gli atti di nascita dei figli delle coppie omogenitoriali con entrambi i nomi dei due genitori, presentata da Paolo Piffer della lista Civicamente. La mozione, simile ad altre presentate in altri comuni italiani, era inizialmente basata su un’iniziativa di +Europa, ma la maggioranza di centrosinistra guidata dal Partito Democratico, tra astensioni e voti contrari, ha di fatto bocciato la mozione. Anche il sindaco Paolo Pilotto (PD) ha contribuito a far fallire l’iniziativa di +Europa. Una vicenda nella quale Pilotto emerge come un personaggio manzoniano, un Don Abbondio attento a schivare rischi e accelerazioni, pur di preservare la propria posizione.

La mozione era volta a proteggere i minori nati da coppie omogenitoriali, dopo la ormai nota decisione del Governo Meloni di perseguitare le famiglie arcobaleno vietando le trascrizioni e annullando quelle già registrate, grazie anche al vuoto legislativo attualmente vigente in Italia (è di ieri la notizia che il Parlamento delll’Unione Europea spinge per un certificato europeo unico che valda in tutti i pasi dell’UE, ma per quel tipo di decisione, stanti gli attuali trattati, sarà necessaria la ratifica unanime del Consiglio degli Stati Membri).

In Italia, tra tante storie raccontate anche da Gay.it, si ricorderà il caso di Padova, dove in conseguenza della circolare Piantedosi inviata dal Governo, 33 bambinə hanno visto eliminate una delle due mamme dai propri certificati di nascita, decisione sulla quale poi la Procura della città veneta ha fatto retromarcia, chiamando di nuovo in ballo la Corte Costituzionale, a dimostrazione del caos italiano che sta devastando la vita dei figli di coppie omogenitoriali. Per queste ragioni, l’iniziativa di Monza aveva una funzione concreta di protezione per quei nuclei familiari attualmente abbandonati dallo Stato. Eppure proprio una giunta guidata da un sindaco PD ha respinto quella proposta.

La nostra mozione ‘Caro Sindaco trascrivi’ è stata votata soltanto da tre consiglieri, Piffer (di Civicamente), Racioppi e Spedo ( di lab Monza) – spiega a Gay.it Giulio Guastini, coordinatore +Europa di Monzanel PD c’è stato qualche astenuto, il resto della maggioranza ha votato contro, incluso il sindaco Pilotto” racconta sbigottito Guastini, che accusa la maggioranza di essersi nascosta dietro ad una presunta illegalità della mozione per salvaguardare gli equilibri di coalizione ed evitare di mettere in difficoltà il sindaco.

Guastini, qual è la critica che muove verso il sindaco Pilotto? Il fatto che abbia militato in passato nella Democrazia Cristiana e facesse l’insegnante di religione, secondo lei, spiegano qualcosa del suo operato da sindaco?

Semplicemente evidenzio che esiste una incompatibilità tra l’essere una coalizione che afferma di avere a cuore le battaglie progressiste e l’essere guidata da un sindaco che ha dimostrato parecchia distanza da quelle battaglie. Questa incompatibilità produce quello a cui abbiamo assistito l’11 sera in consiglio comunale a Monza.

In quali occasioni ha individuato questa distanza di Pilotto dalle battaglie progressiste?

La scarsa aderenza del sindaco a queste battaglie si era già manifestata in altre occasioni, da quando ha vinto le elezioni nel 2022. In particolare durante le elezioni suppletive del senato del 2023 nel collegio di Monza e Brianza, quando la scelta era tra Marco Cappato (qui la nostra intervista ndr), che incarna battaglie progressiste come l’eutanasia e la libertà di ricerca scientifica, oltre che la sacrosanta lotta per la democrazia partecipativa, e Adriano Galliani, presidente del Monza calcio, storico vice di Berlusconi, totalmente disinteressato alla politica e candidato solo su richiesta della famiglia Berlusconi. In questo contesto Paolo Pilotto scelse di astenersi. In un’intervista dichiarò di non essere un uomo per tutte le stagioni e annunciò di votare scheda bianca!

Un sindaco PD che non sceglie Marco Cappato davanti all’ipotesi (poi avvenuta) di eleggere al Senato il più fidato dei berlusconiani?

Proprio così. Ma c’è di più, due giorni prima di questa dichiarazione, il sindaco di Monza era a tenere un evento con il sindaco di Milano Sala e lo stesso Marco Cappato, salvo poi smentire che il suo voto sarebbe andato a Cappato! Aveva troppo timore che i cattolici lo additassero come un sindaco che appoggiava una persona dalla storia radicale come Cappato, così alla fine ha detto di non essere un uomo per tutte le stagioni, di non essere una banderuola e che avrebbe alla fine votato scheda bianca.

Capisco… e come è stata giustificata la bocciatura della mozione sulle trascrizioni delle famiglie omogenitoriali?

Secondo la maggioranza del PD che l’ha bocciata, la mozione è incompatibile con la normativa vigente, peccato che non sia vero, la verità è che, come tutti sappiamo, c’è un vuoto normativo, in nessun testo di nessuna legge si spiega come debba comportarsi l’ufficiale di stato civile davanti a casi come questi. C’è il divieto per la GPA, ma non c’è divieto di formare o trascrivere atti di nascita di figli nati a seguito di tecniche praticate all’estero o anche potenzialmente praticate in violazione della normativa. È arrivata poi la circolare Piantedosi che però non ha valore di legge e non è lo strumento adatto a colmare un vuoto legislativo. Per questo abbiamo chiesto al sindaco di continuare a trascrive, opponendosi a questa circolare.

Le sembra giusto, come hanno sostenuto alcuni consiglieri in aula, impegnare il sindaco ad esporsi in questo modo? È stato detto che il sindaco correrebbe possibili conseguenze giuridiche.

Questo in effetti è un altro punto che è emerso, ma che trovo infondato. È capitato nei comuni in cui i sindaci hanno continuato a trascrive che i tribunali impugnassero le trascrizioni, tuttavia ciò non ho comportato in alcun caso conseguenze giuridiche verso l’ufficiale di stato civile che aveva trascritto l’atto di nascita. Il fatto che la trascrizione sia impugnabile poi rappresenta sicuramente un’ulteriore criticità, ma almeno in questo modo si dà la possibilità alla famiglie di continuare la propria lotta anche dentro i tribunali. Questo può portare a rinvii del giudice alla Corte Costituzionale che possono aprire nuovi spazi per la conquista dei diritti di queste famiglie, un po’ come sta succedendo a Padova.

Il sindaco Pilotto o altri membri di giunta si sono pronunciati pubblicamente?

Macché. Il sindaco non è neanche intervenuto, dimostrando, secondo me, poca trasparenza. Era troppo chiedere un intervento dove dichiarava che lui non si voleva assumere questa responsabilità politica?

Me lo dica lei, siamo davanti a un sindaco del PD che non si impegna sulle famiglie omogenitoriali e non si assume pubblicamente la responsabilità politica della propria scelta.

Avrebbe fatto cadere la maschera dell’amministrazione inclusiva e attenta ai diritti. Invece si è pronunciata in consiglio comunale l’assessora alle pari opportunità Andreina Fumagalli, che nonostante sia una persona attenta ai diritti ed attiva da anni nel mondo dell’associazionismo LGBTQI+, pur di non sconfessare la linea della maggioranza si è appiattita sulla tesi della presunta illegalità della nostra mozione, nonostante le evidenze in senso contrario.

Così mentre il Partito Democratico a Monza abbandonava le famiglie omogenitoriali al loro destino, lei cosa combinava in aula come semplice cittadino attivista radicale e coordinatore di + Europa Monza?

Applicavo i principi della nostra protesta non violenta. Vorrei ricordare che i bricioli di diritti conquistati in questo paese non sono stati ottenuti aspettando pazientemente bellissime leggi. I radicali hanno alla spalle una storia di lotte politiche non violente in cui molte volte si è scelto di opporsi alla legge, perché si riteneva che violasse un determinato diritto. Così tanti politici radicali coraggiosi hanno scelto di mettere a rischio la propria libertà personale per conquistare diritti per tutti.  Quindi dopo l’affossamento della mozione, abbiamo mostrato in consiglio comunale dei cartelli che recitavano le scritte “Caro sindaco trascrivi”, “famiglie non criminali” e “o con le famiglie o con Piantedosi”. Un gesto simbolico che spero faccia riflettere coloro che si definiscono “progressisti”, ma che poi nelle sedi istituzionali votano contro a mozioni come la nostra.

Proprio ieri a San Lazzaro di Savena – ma anche in altre città, e Gay.it ha raccontato varie storie di sindaci “disobbedienti” – la sindaca Isabella Conti del PD (un tempo renziana) ha registrato una famiglia composta da un figlio e dai suoi due papà.

È stata coraggiosa, quel coraggio che a Monza è mancato al sindaco Paolo Pilotto. Quello che serve, oggi, è un coraggio radicale.

 

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