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In Italia i figli delle coppie omosessuali sono abbandonati al caos istituzionale

Ecco perché la sentenza della Cassazione a Sezioni Unite sul riconoscimento alla nascita non è una buona notizia.

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Come raccontato da Gay.it, la sentenza della Cassazione a Sezioni Unite sui due padri trentini che dovranno ricorrere alla stepchild adoption per la trascrizione del secondo padre ha poche luci e molte ombre.

Sui quotidiani generalisti si è dato risalto positivo alla vicenda, e come troppo spesso accade la comunità LGBTQIA+ italiana non ha avuto grande possibilità di far sentire la propria voce.

Dopo un confronto con un avvocato esperto di diritti di famiglie omogenitoriali, abbiamo redatto una sintesi che aiuta a comprendere perché questa sentenza è un vero e proprio passo indietro.

 

IL SECONDO PADRE ERA STATO RICONOSCIUTO NEL PAESE DI NASCITA

Il 30 dicembre la Corte di Cassazione ha sentenziato sull’omogenitorialità. Anni fa una coppia era tornata in Italia con un certificato di nascita indicante un solo genitore (un padre) e aveva ottenuto la trascrizione dal Comune di Verona. Successivamente la coppia aveva rettificato l’atto nel paese di nascita, con l’aggiunta dell’altro padre come genitore. A quel punto però la coppia non è riuscita a rettificare l’atto di nascita in Italia, il Comune si è rifiutato di aggiungere l’altro padre, ritenendo che poteva farlo solo su ordine della Corte d’Appello, a cui a quel punto la coppia si è rivolta.

 

LA CASSAZIONE FA MARCIA INDIETRO

Dopo il ricorso della coppia, nel 2018 la Corte d’Appello di Venezia aveva ordinato all’anagrafe di Verona di procedere con la trascrizione del secondo padre come genitore. Finalmente un bambino era trattato con dignità dallo Stato Italiano? Neanche per sogno. Il procedimento è arrivato fino in Cassazione a Sezioni Unite, che ha deciso per l’annullamento della Corte di Appello di Venezia, compiendo di fatto una marcia indietro.

 

LA TRASCRIZIONE DEL SECONDO PADRE NON VIENE AUTORIZZATA

La trascrizione del secondo padre non è stata autorizzata, indicando invece di procedere per adozione “per casi particolari” – nota anche come stepchild adoption. La Cassazione ha dunque deciso che uno sarà riconosciuto direttamente come padre, l’altro dovrà fare ricorso a un Tribunale, chiedendo l’adozione “in casi particolari”, che potrebbe non essere riconosciuta, qualora il giudice ritenesse che non sia nell’interesse del figlio.

 

UN PROCEDIMENTO GIUDIZIARIO LUNGO, COSTOSO E TORTUOSO

Questa sentenza rende molto più complicato riconoscere entrambi i genitori di un figlio concepito mediante gestazione per altri. La coppia è obbligata a un procedimento giudiziario lungo, costoso e che può anche essere tortuoso, per il quale è necessaria un’assistenza legale. Non solo. Fin dall’inizio, sarà un giudice a indagare se il genitore “adottivo” sia in effetti genitore negli interessi del bambino. E in ogni caso, si giungerà a un’adozione che non è piena.

 

STEPCHILD ADOPTION, UN’ADOZIONE DI SERIE B

L’adozione “per casi particolari” infatti non è una piena adozione. Viene utilizzata in specifici casi in cui è richiesto un rapporto di protezione e cura da parte di un adulto verso un minore, una persona con disabilità, una persona anziana, ma non è possibile o appropriato fare una piena adozione.
Il bambino di Verona sarà un bambino di serie B, con un padre nel pieno delle sue funzioni, e un padre adottivo dal “caso particolare”, anziché due genitori pienamente aventi doveri e diritti. Con buona pace dei diritti umani e delle tanto strombazzate attenzioni alla “famiglia”.

 

MANCA UNA LEGGE CHIARA E DEFINITIVA

La sentenza della Cassazione per i due padri di Verona sottolinea la grave disparità tra figli di coppie eterosessuali e figli di coppie omosessuali in Italia.
Manca una legge chiara e definitiva, una legge che garantisca tutti i diritti dei figli delle coppie omosessuali, al pari dei figli delle coppie eterosessuali, come ha chiesto la Corte Costituzionale.

 

IL VUOTO ISTITUZIONALE, BAMBINI NEL CAOS

Nel 2021 la Corte Costituzionale ha invitato il Parlamento a legiferare, senza tuttavia aggiungere tempi, urgenze o modalità. Una legittima attenzione agli equilibri istituzionali, poiché in Italia la Costituzione conferisce il potere legislativo – per fortuna! – al popolo, attraverso il Parlamento, e non ai giudici.

La sentenza della Cassazione a Sezioni Unite sul riconoscimento alla nascita non è una buona notizia.

In Italia i figli delle coppie omosessuali sono abbandonati al caos istituzionale.

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