Alle prossime Elezioni Europee dell’8 e 9 Giugno, il Partito Democratico ha candidato Alessandro Zan al Parlamento Europeo di Strasburgo nei collegi Nord-Est e Nord-Ovest, dunque in Veneto, Trentino-Alto-Adige, Friuli-Venezia-Giulia, Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
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Dopo la notizia della candidatura a Strasburgo della prima donna trans consigliera comunale a Milano, Monica Romano, il PD di Elly Schlein mette in campo per l’Unione Europea il politico italiano più amato dalla comunità LGBTIAQ+, grande contributore della legge per le unioni civili nel 2016, Zan è l’uomo che mise il proprio nome nella strenua battaglia per il disegno di legge contro omobitransfobia, abilismo e discriminazione di genere, il cosiddetto Ddl Zan affossato tra gli applausi e le risate dei senatori della Repubblica.
“In questi anni abbiamo lottato per i diritti di tutte le persone – spiega l’on. Zan su Instagram – sia per difendere la qualità della nostra democrazia, sia per difendere la nostra Costituzione antifascista“.
Ammette alcune sconfitte Zan, ma spiega come il PD si sia sempre rialzato. Dimostrazione della vitalità democratica del PD è stata in queste ore la retromarcia che Elly Schlein ha fatto a viso aperto sulla presenza del proprio nome nel simbolo elettorale. La segretaria ha ammesso che quella scelta sarebbe stata divisiva e non ha avuto timore a cambiare idea. Il Partito Democratico continuerà ad essere l’unico partito italiano che non ha mai ceduto alla tentazione della personalizzazione leaderista elettorale.
Siamo di fronte “a una destra pericolosa e reazionaria” continua Alessandro Zan “che qui in Italia sta mostrando il suo volto peggiore“. Non si tratta soltanto dell’occupazione della Rai. Ricordiamo l’assalto dell’estrema destra di governo al farmaco salva-vita per le giovani persone transgender e gender non conforming. Ricordiamo la persecuzione sistemica verso lə bambinə figliə di coppie omosessuali, con l’annientamento delle famiglie omogenitoriali attuato muovendo procure e tribunali, mobilitando la Cassazione, esattamente come faceva il fascismo negli anno ’20.
“Quella stessa destra vuole allungare le mani sull’Europa” spiega il deputato PD “quell’Europa costruita dal sogno del manifesto di Ventotene, da militanti antifascisti come Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Ursula Hirschmann, Eugenio Colorni: è quell’Europa che noi dobbiamo difendere e che vogliamo rafforzare“.
Quindi Zan parla di posta in gioco molto alta “O l’Europa dei diritti, della democrazia, della pace, della solidarietà o l’Europa dei neofascismi, dei nazionalismi, delle discriminazioni e dei muri, che sappiamo quali tragedie hanno portato nel nostro passato“.
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