Rilasciato Yuri Guaiana, l’attivista fermato in Russia mentre consegnava le firme per chiedere la liberazione degli omosessuali ceceni.
Yuri Guaiana, l’attivista italiano fermato a Mosca mentre protestava contro le violenze ai danni dei gay in Cecenia e mentre si accingeva a consegnare le firme raccolte con la petizione lanciata su Change.org, è stato rilasciato.
A dare il lieto annuncio, pochi minuti fa su Twitter, il sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova: “Assistito dal Consolato, viene accompagnato ora in aeroporto”.
Nostro Consolato si sta recando ad assistere Yuri #Guaiana @CertiDiritti fermato a #Mosca mentre consegnava firme petizione su #gay #Cecenia
— BenedettoDellaVedova (@bendellavedova) 11 maggio 2017
Esulta su Twitter anche Angelino Alfano: “Sta rientrando in Italia. Ottimo lavoro della nostra ambasciata, alla quale ho chiesto di intervenire subito al momento del fermo”.
Yuri #Guaiana sta rientrando in Italia. Ottimo lavoro nostra ambasciata, alla quale ho chiesto di intervenire subito al momento del fermo.
— Angelino Alfano (@angealfa) 11 maggio 2017
AGGIORNAMENTO: “Sono appena stato rilasciato, adesso sto correndo in albergo su una macchina messa a disposizione dal consolato che ringrazio per l’assistenza, faccio i bagagli e cerco di uscire il prima possibile dal Paese, che è fondamentale, perché c’è un processo a mio carico“. Sono le prime parole rilasciate all’ANSA da Yuri Guaiana direttamente da Mosca dopo il suo rilascio. “Mi contestano di aver fatto una manifestazione non autorizzata e di aver fatto resistenza a pubblico ufficiale, cosa assolutamente non vera“, ha spiegato l’attivista.
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