Sono passati due anni dal tragico suicidio di Nigel Shelby, quattordicenne di Huntsville, Alabama, suicidatosi dopo aver subito bullismo omofobo a scuola. L’adolescente aveva appena fatto coming out, indossando una felpa rainbow per sostenere il pride cittadino.
Ebbene due anni dopo il tragico suicidio di Nigel, la sua famiglia ha intentato una causa contro la Huntsville City School per violazioni dei diritti civili.
“Il quattordicenne Nigel Shelby è stato vittima di bullismo da parte dei suoi coetanei per il colore della sua pelle e il suo orientamento sessuale, e quando ha cercato aiuto dagli amministratori scolastici, gli è stato detto che la sua sessualità era una sua scelta“, ha denunciato la famiglia in una dichiarazione pubblica, riportata da Alabama.com. “Gli amministratori scolastici non hanno avvertito i genitori di Nigel delle sue difficoltà a scuola, in modo che potesse ricevere aiuto da un professionista. Il 18 aprile 2019 Nigel Shelby si è suicidato. Dopo la sua morte, gli amministratori scolastici hanno rivelato alla madre di Nigel che erano a conoscenza dei suoi piani di togliersi la vita”.
La Huntsville City School aveva rilasciato una dichiarazione il mese scorso, anticipando di fatto la causa intentata dalla famiglia: “Il distretto desidera ricordare agli studenti, alle famiglie e ai membri del personale le risorse esistenti da lungo tempo per sostenere gli studenti”, si legge nella dichiarazione. “A livello distrettuale, il secondo pilastro del piano strategico è lo sviluppo dello studente. Questo pilastro include risorse dedicate a supportare i bisogni sociali ed emotivi degli studenti. Questi includono assistenti sociali, professionisti della salute mentale autorizzati e crescita professionale frequente per il personale, su argomenti tra cui l’istruzione culturalmente sensibile; equità e inclusione; e prevenzione del suicidio. Coerentemente con i valori fondamentali del distretto, HHS ha una forte Gay-Straight Alliance (GSA) in atto per fornire supporto agli studenti LGBTQ +, e il distretto ha collaborato con GLSEN e l’Anti-Defamation League per sostenere le sue scuole e i suoi studenti”.
Tutto ciò fa emergere una realtà troppo spesso taciuta, che vede i giovani LGBT d’America, ma anche d’Italia, con tassi molto più alti dei coetanei eterosessuali per quanto riguarda la depressione, l’autolesionismo e i tentativi di suicidio. Gli esperti attribuiscono queste altissime statistiche allo stigma sociale e culturale che colpisce la comunità LGBT, ancora oggi, persino tra i banchi di scuola, dove l’omotransfobia regna sovrana.
The Trevor Project, associazione benefica, riporta che i giovani gay e bisessuali hanno cinque volte più probabilità di tentare il suicidio rispetto ai coetanei eterosessuali.
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