Home / Culture / 5 libri per capire l’intersezionalità

5 libri per capire l’intersezionalità

Di cosa parliamo quando parliamo di intersezionalità? In che modo le oppressioni si sommano? Vi consigliamo 5 libri a tema.

5 min. di lettura
libri intersezionali
0:00
Ascolta l'articolo
È Kimberlé Crenshaw, attivista e giurista statunitense, a coniare nel 1989 il termine “intersezionalità”. Con questa parola si pone l’accento sulla simultaneità dell’oppressione. La nostra identità è stratificata ed eterogenea e così sono anche la marginalizzazione e la discriminazione sociale. La nozione di intersezionalità ha ridefinito da zero il confine tra abuso e vessazione, privilegio e oppressione. Vi consigliamo cinque libri per comprendere meglio questo concetto:

Matriarché, Francesca Colombini e Monica Di Bernardo, Exorma

matriarché
Matriarché                                                Francesca Colombini e Monica Di Bernardo                                                     Exorma 243 pp, € 15

 

Qualsiasi discorso sulle discriminazioni oggi non può prescindere da quello ambientalista. La crisi ambientale peggiora e acuisce le marginalizzazioni, rende i fragili ancora più suscettibili, i poveri ancora più poveri. Spesso non viene percepito come un dato evidente, ma l’affaticamento del nostro pianeta aggrava qualsiasi altra crisi. Persino il discorso femminista non può più dimenticare di intersecarsi con quello ambientale. Non a caso, infatti, definiamo il nostro pianeta una madre, la Madre Terra. Lo identifichiamo con il genere femminile e perciò ci sentiamo legittimati a calpestarlo, sfruttarlo e ad abusarne. La Madre Terra è la prima di tutte le donne, la madre di tutte le madri, il simbolo primordiale delle asimmetrie tra potenti e subalterni. In che modo, allora, possiamo superare queste dinamiche? Cosa intendiamo con “matriarcato” e con “principio materno”? Francesca Colombini e Monica Di Bernardo portano avanti da anni una ricerca che le ha condotte verso le società matriarcali che hanno abitato e abitano il nostro pianeta. Società più egualitarie, dove le differenze di classe e genere vengono superate in nome di un principio che ci accomuna e ci lega indissolubilmente al terreno nel quale siamo radicati. Questi pensieri hanno preso corpo in un libro che è una chicca imperdibile, utile a comprendere il nostro tempo, il nostro mondo. Si intitola Matriarché e lo ha pubblicato la coraggiosa casa editrice Exorma.

 

 

Fat Shame, Amy Erdmann Farrell, TLON

5 libri per capire l'intersezionalità - Gay.it
Fat Shame, Amy Erdman Farrell,     TLON, 382 pp ,€16
Che ruolo hanno i nostri corpi? In che modo ci identificano? In che modo alterano e influenzano la percezione che gli altri hanno di noi?                                                  Quello che colpisce le persone che hanno un corpo grasso o non conforme è un vero e proprio stigma. Tanti sono i preconcetti, tanti i bias comportamentali che dipendono da come viene ricevuta la nostra immagine. Se un corpo grasso è il motivo per il quale chiunque lo abiti viene marginalizzato o perlomeno schernito, la situazione si fa drammatica nel caso in cui la persona grassa in questione sia donna o nera, omosessuale o trans, povera o migrante. Anche il body shaming si fa più acuto là dove si sedimentano altri pretesti di discriminazione. Parte da qui la tesi che Amy Ermann Farrell ha esposto in Fat Shame, un testo ampio e approfondito che ci conduce alle origine storiche e socio-culturali dello stigma del corpo grasso e racconta come si sia sedimentata l’idea che un corpo non conforme debba essere vissuto come un ostacolo e un fardello, come una maledizione e una sciagura. La prefazione all’edizione italiana, siglata TLON, è di Belle di Faccia, che vi invitiamo a seguire sui social per iniziare a decostruire i pregiudizi legati al corpo e alla sua figura.

Perché il femminismo serve anche agli uomini, Lorenzo Gasparrini, Eris Edizioni

5 libri per capire l'intersezionalità - 41UJpYVkpoL. SX321 BO1,204,203,200 - Gay.it
Perché il femminismo serve anche agli uomini, Lorenzo Gasparrini Eris Edizioni, 64 pp., €6
Forse non dovremmo parlare in ottica utilitaristica. Forse, in un mondo ideale, anche noi maschi, tutti i maschi del mondo, abbracceremmo il femminismo senza aspettarci nulla in cambio. Detto ciò, è innegabile che partecipare alla lotta femminista e antipatriarcale giovi anche agli uomini. Omo o eterosessuali che siano, la lotta al patriarcato è anche per loro un’opportunità di liberazione. Per questo motivo, il libro Perché il femminismo serve anche agli uomini di Lorenzo Gasparrini (Eris) rappresenta un testo molto importante per imparare a esercitare un atteggiamento intersezionale. Già Mario Mieli diceva che la lotta femminista e quella LGBT+ sono lotte comuni, perché scaturiscono dallo stesso bisogno: quello di infrangere le regole del patriarca, che ci ingabbia e ci calpesta. La discriminazione di stampo omofobico, infatti, ha senza dubbio una matrice machista che penalizza i maschi gay in nome di una presunta purezza della virilità di fatto inesistente. Similmente, anche i maschi eterosessuali sono ingabbiati da dettami tossici e invalidanti. Il filosofo Lorenzo Gasparrini getta luce sul punto di intersezione tra femminismo e anti-machismo. Il suo è un testo agile e affilato, che cambia le prospettive e, a volte, anche le vite.

Donne, razza e classe, Angela Davis, Edizioni Alegre

Angela Davis, Donne, razza e classe
Donne, razza e classe, Angela Davis Edizioni Alegre 304 pp, € 18

Ancora prima di Kimberlé Crenshaw, l’attivista afroamericana Angela Davis pubblica un testo che teorizza, forse inconsapevolmente, il concetto di intersezionalità, iniziando a codificarlo e gettando le basi del pensiero femminista contemporaneo. Donna, razza e classe esce per la prima volta nel 1981 e ancora oggi non ha ancora esaurito il suo potenziale sedizioso, la sua brillantezza, il suo irraggiungibile acume. «Razzismo e sessismo frequentemente convergono e la condizione delle donne lavoratrici bianche è spesso legata allo status oppressivo delle donne di colore» scrive Davis, sollevando così una questione annosa e ancora oggi sottovalutata: l’importanza della classe sociale nella definizione della nostra identità. Un testo tanto fondamentale, che se non esistesse, non esisterebbe oggi nemmeno gran parte di quello che siamo.

Questione di genere. Il femminismo e la sovversione dell’identità, Judith Butler, Laterza

5 libri per capire l'intersezionalità - 9788858106761 - Gay.it
Questione di genere, Judith Butler, Laterza 187 pp, € 18

Altrettanto importante, altrettanto illuminante e anche altrettanto complesso (va detto!) è il poco più recente Questione di genere con il quale Judith Butler, filosofa statunitense, ha letteralmente decostruito e destrutturato il discorso intorno ai generi sessuali e alle sessualità biologiche, rivelandone la fallacità e introducendo il concetto di performatività. Il corpo sessuato, secondo il pensiero di Butler, non è un dato biologico inconfutabile, ma un costrutto sociale. Tessendo insieme le filosofie di Foucault e Wittig, di Irigay, Kristeva e de Beauvoir, Judith Butler riscrive la storia dei nostri corpi e ci regala uno sguardo nuovo sulla nostra carne, sui nostri genitali, sulla nostra società. Questione di genere non è soltanto un testo imprescindibile per il femminismo contemporaneo, ma anche un volume indispensabile a ripensare l’identità, a ripensare l’essere umano.

 

 

 

© Riproduzione Riservata
Entra nel nostro canale Telegram Entra nel nostro canale Google

Resta aggiornato. Seguici su:

Facebook Follow Twitter Follow Instagram Follow

Lascia un commento

Per inviare un commento !