Si fa sempre un gran parlare di sesso: in televisione come sui giornali, su Internet e al bar. Sembra che Sex and the city abbia sdoganato la chiacchiera facile, la ciarla intorno all’Eros e ai nostri genitali. Parliamo tanto di sesso, è vero! Lo facciamo in modo sempre più succinto, sempre più sboccato, sempre più libero. Ma possiamo dire con certezza di sapere di cosa stiamo parlando? A fronte di una retorica dell’Eros parziale e piegata ai dettami eterocispatriarcali, ho scelto cinque libri che indicano una nuova strada. Cinque libri che riscrivono la storia della sessualità, che ridefiniscono i confini.
1) Club Godo – Jüne Plã – Ippocampo Edizioni
Non posso non cominciare la carrellata con questo testo che capovolge gli equilibri e parte da un punto di importante: noi del sesso non sappiamo un bel niente. Lo pratichiamo, senza porci domande, lo accettiamo come una categoria monolitica, come un’azione meccanica e ripetitiva. Desideriamo l’orgasmo, ma crediamo che il modo per raggiungerlo sia uno e uno soltanto. Non sperimentiamo, non dialoghiamo, riduciamo la nostra sessualità allo spazio esiguo dei genitali. Eppure, dice Jüne Plã, c’è tutto un mondo da scoprire, tutto un corpo da eroticizzare. Anche e soprattutto oltre i genitali, anche e soprattutto oltre la penetrazione. Questo libro che sorride e diverte è un almanacco illustrato che descrive il sesso come un’esperienza di conoscenza e scoperta. Una denuncia ironica e sovversiva della sessualità binaria, indefessamente penetrativa e noiosa. Fare sesso è come un gioco: se non ti diverti è meglio che tu faccia altro!
2) Manifesto Controsessuale – Paul B. Preciado – Fandango
L’assunto di partenza è lo stesso di Jüne Plã: il sesso, per come lo conosciamo e per come lo facciamo, è spesso un dispositivo dell’eteropatriarcato capitalista. E allora come fare per cominciare a vivere la propria sessualità in modo più inclusivo e accogliente, più femminista e dialogante? Secondo Preciado, la soluzione è una ed è semplice: dobbiamo ricominciare dalla controsessualità, termine coniato per l’occasione che nasconde una filosofia inedita, un modo nuovo di percepirsi nel mondo. È così che in questo libro complesso e stratificato, che unisce filosofia, arte e provocazioni, Preciado, tra le menti più argute dei saperi LGBTQIA+ contemporanei, ci introduce ad alcune pratiche di inversione controsessuale. Pratiche surreali e grottesche, estreme e ridanciane, che sono simboli di una rivoluzione inarrestabile. Anche nella società controsessuale, come sopra nel Club Godo, la sessualità si dissemina lungo la pelle, spodesta il fallo dal suo monopolio e ridisegna i genitali, innalzando l’ano a simbolo inconfutabile di un ribaltamento erotico-sociale. Manifesto Controsessuale è il testo perfetto per i dissidenti del sesso e del genere. Un volume, sì, intricatissimo, ma fondamentale a comprendere che il corpo e tutto ciò che ne concerne è anche affare politico.
3) Sesso – Kate Lister – Il Saggiatore
Un panino a forma di pene e un’ostrica, il sex toy più antico del mondo e le bambole del sesso, il sex work e la storia dell’igiene intima. Riassumere in poche righe Sesso, il volume di Kate Lister, è un’impresa ardua. Lister tiene insieme tendenze diverse, si avvicina alle leggende popolari e poi subito dopo alla Storia, parla di medicina e di colonialismo, di cibo e poesia. Ciò che ne risulta è un testo denso, divertente e divertito, che guarda al sesso in prospettiva storica, smascherandoci e portando alla luce la nostra meschinità e la nostra grettezza. Il sesso è spesso uno strumento per esercitare il proprio potere. È così che i coloni bianchi ed europei lo hanno utilizzato per imbestialire i corpi neri, è così che gli uomini lo hanno usato e lo usano per controllare i corpi delle donne. Nel correre avanti e indietro tra i secoli, lo sguardo di Kate Lister non dimentica di includere nel discorso tutti quei corpi e quelle soggettività che sono spesso state escluse o marginalizzate dalla discussione intorno agli amplessi, come i corpi neri, appunto, e i corpi trans. Cosa dice di noi la Storia del sesso?
4) Post Porno – Valentine AKA Fluida Wolf – Eris Edizioni
E se parliamo di sesso non possiamo certo evitare di toccare l’argomento pornografico. Sesso e porno: il secondo imita il primo, tenta di raccontarlo, di sintetizzarlo e catalogarlo. Del sesso, il porno mainstream coglie però gli aspetti più grossolani e non ne evidenzia, se non in minima parte, i chiaroscuri. La pornografia – da Hugh Hefner all’amatoriale – racconta il sesso da una prospettiva privilegiata, proprio perché questo, per come ce lo hanno insegnato, si nutre di questa prospettiva. Parte proprio da qui Post Porno, il libretto di Valentine AKA Fluida Wolf (Eris), dalla consapevolezza che la narrazione dei nostri corpi è fallace e tossica. Quello che fruiamo di solito è un racconto scritto dagli uomini per gli uomini, specialmente se eterosessuali e bianchi e cisgender. La nostra è una percezione del sesso razzializzata (e razzista), standardizzata e machista, profondamente abilista e sciovinista. Anche il porno gay, anche il racconto LGBTQIA+ del sesso si piega spesso a queste dinamiche, interiorizzando modelli eternormativi. Questo testo offre una strada alternativa: il post porno, che include e rappresenta tutti i corpi e gli atteggiamenti. Un porno più giusto.
5) Pornoterrorismo – Diana J. Torres – D Editore
Sempre a proposito di pornografia, Diana J. Torres ha scritto un libro che fa tremare i polsi e le pareti. Si intitola Pornoterrorismo e in Italia lo pubblica coraggiosamente D Editore. Dico “coraggiosamente” perché questo è un libro incendiario, che disturba e demolisce la normatività. Quella di Torres è un’apologia instancabile di libertà e godimento, un invito urlato a gioire del proprio corpo e della propria storia, un esercizio di attivismo queer. A metà strada tra il pamphlet, il compendio filosofico e l’autobiografia, Pornoterrorismo è un testo cardine per chiunque si interessi ai temi del transfemminismo e delle sessualità “alternative”. Un manuale per scrollarci di dosso la morale e la censura in nome di un’assoluta libertà.
In copertina una foto dell’artista argentino Ivan Argote che si è occupato di “Sessualità astratta”.
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