Chi è Orlando?
Quel giovane inglese alla corte di Elisabetta I, nato dall’immaginazione di Virginia Woolf, che un giorno era un cortigiano prediletto, e nel giro di una notte, si risveglia nel corpo di una dama. È un uomo, una donna, tutte e due. Nel 1928 Woolf raccontava un’eroe o eroina che superava il tempo, incatalogabile nel proprio genere e mille anni luce avanti per un’epoca che ancora non conosceva parole come transgender o fluidità.
Oggi il poeta, filosofo, e attivista Paul B. Preciado sbarca al Festival del Cinema di Roma con Orlando: My political biography, nelle sale italiane a febbraio 2024 distribuito da Fandango. Una lettera d’amore alla scrittrice per comunicarle che sì, Virginia: Orlando è reale. Siamo tuttə noi.
“La biografia di ciascuno è una biografia collettiva” dichiara il regista, ricordandoci che anche oggi possiamo essere lui, lei, o nessuno dei due, ma non accade come per magia nel giro di una notte: dobbiamo seguire un lungo viaggio per cambiare il nostro corpo e attenerlo all’immagine che sentiamo, che sia attraverso degli ormoni o entrando in una sala operatoria. Ci sono documenti da cambiare, scarsa assistenza sanitaria, e governi tutt’altro che accoglienti, ma la rivoluzione di genere e non binaria è già in corso, fuori e dentro lo schermo.
Quando lesse quel libro per la prima volta d’adolescente – in una Spagna dove la transizione non era ancora possibile – il personaggio immaginario di Virginia Woolf fu il primo veicolo per immaginarsi ‘altro da sé’, per rendersi conto che negli anni avrebbe potuto farlo anche lui, e non solo: “Mi ha permesso di immaginare la mia stessa vita, di desiderare e incarnare il cambiamento” dichiara il regista “Con gli anni sono diventato anch’io un Orlando. La mia biografia è fatta della storia collettiva di migliaia di Orlando invisibili”.
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Ma lə Orlando oggi non rimangono al buio, al contrario, camminano per strada alla luce di una società che continua a non comprendere, romanticizza e spettacolarizza ogni corpo non conforme alla presunta ‘norma’. Le 25 le persone del cast, tutte trans e non binarie, lo fanno dentro lo schermo e lo ribadiscono sul red carpet sabato 28 Ottobre, con la Orlando March, una camminata militante insieme a Preciado e il MIT (Movimento Identità Trans).
Una camminata poetica e civile sul tappeto rosso – in collaborazione con varie associazioni sul territorio nazionale – Gender X Italy, Fuori Luogo , Sunderam Identità Transgender Torino Onlus, Associazione Transessuale Napoli- per ricordare tuttə insieme che esistiamo davvero. Nel primo Novecento come nel 2023, continuiamo a cambiare, trasformarci, e definirci di nuovo. Nella fantasia di un romanzo o la realtà che viviamo.
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