L’omosessualità "è contro lo spirito umano". Lo ha detto il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, che nel 2007, parlando alla New York’s Columbia University, disse che "in Iran non ci sono omosessuali come negli Stati Uniti". Ahmadinejad ha ricordato quel discorso durante una visita a Yazd, nel centro dell’Iran. Alla Columbia, ha detto il capo del regime di Teheran, "mi chiesero perché gli omosessuali sono vittima di repressioni nel nostro Paese. Ho risposto che in Iran non ce ne sono molti perché crediamo che sia contro lo spirito umano e l’umanità".
In Iran l’omosessualità è reato ed è punita anche con la morte, come denunciano anche in questi giorni le associazioni per i diritti umani. L’utlimo appello è quello per salvare Ayub e Mosleh, due ragazzi di 20 e 21 anni colpevoli secondo la polizia di aver filmato un rapporto con un diciassettenne e si aver inserito tra le immagini anche una foto dello stesso Ahmadinejad.
Ad appellarsi alla comunità internazionale ma anche al gioverno italiano sono associazioni gay come Certi Diritti e Arcigay ma anche organizzazioni come Nessuno Tocchi Caino, Associazione Luca Coscioni, Non c’è Pace Senza Giustizia