Vogliamo promuovere le azioni di contrasto alle discriminazioni per l’orientamento sessuale e l’identità di genere. Intendo proseguire il lavoro con le associazioni LGBT e il Parlamento per l’introduzione di una norma che contrasti efficacemente l’omofobia e l’omotransfobia.
Un tweet improvviso, e assai atteso, quello pubblicato da Elena Bonetti, Ministra per le pari opportunità e la famiglia. 40 giorni dopo il via all’iter di approvazione in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati della proposta di legge contro l’omotransfobia che vede primo firmatario Alessandro Zan, il governo Conte II parrebbe muoversi a passo spedito verso il tanto atteso disco verde.
Da noi intervistato 10 giorni fa, il deputato PD ha rimarcato l’importanza di una simile legge in un momento storico come questo, segnato dall’omotransfobia quotidiana, con l’obiettivo dichiarato di estendere la legge Mancino anche all’orientamento sessuale e all’identità di genere. In questo modo si andrebbero a colpire le istigazioni all’odio e alla violenza omotransfobica, introducendo sanzioni e pene per chi istiga a commettere oppure commette direttamente violenza e odio di tipo omotransfobico.
Chi attacca questa legge presenta critiche legate ad un’eventuale violazione di libertà di espressione, c’è chi parla di legge mordacchia, liberticida, un po’ come si è fatto pochi giorni fa al Senato in occasione dell’istituzione della commissione Segre. Chi usa solitamente questi argomenti ha la coda di paglia e la coscienza sporca, non è pienamente in buonafede. Molti non sanno che l’articolo 21, che garantisce la libertà di espressione, si ferma laddove questa libertà di espressione produce un elemento di pericolo nei confronti della dignità e dell’incolumità delle persone. Quando questa espressione travalica la libertà e l’incolumità e la dignità di una persona è istigazione all’odio, e non più libertà di espressione. Qui si tratta di punire quelle condotte omotransfobiche, che non significa punire la libertà di espressione bensì punire quelle istigazioni all’odio e alla violenza, o odio e violenza commessi direttamente, che sono legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Essere persone LGBT al giorno d’oggi significa rischiare violenza e discriminazione. Si vuol forse negare che gay, lesbiche e transgender siano stati oggetto nel corso di secoli di violenze e discriminazioni? Chi sostiene che questa legge non serve, dovrebbe chiedersi se le coppie gay nel nostro Paese, soprattutto in provincia, possono serenamente passeggiare mano nella mano, darsi un bacio in piazza, in strada, in modo libero come fanno tutte le coppie eterosessuali. Basterebbe guardare alla cronaca quotidiana. Siamo di fronte ad un bollettino di guerra, ci sono statistiche che denunciano come ogni giorno ci siano casi pesanti di omotransfobia in Italia. Questa è una legge urgente.
Parole, quelle di Zan, da prendere e tramutare in azioni concrete, e possibilmente rapide, perché l’omotransfobia colpisce quotidianamente, da nord a sud.
Vogliamo promuovere le azioni di contrasto alle discriminazioni per l’orientamento sessuale e l’identità di genere. Intendo proseguire il lavoro con le associazioni LGBT e il Parlamento per l’introduzione di una norma che contrasti efficacemente l’omofobia e l’omotransfobia.
— Elena Bonetti (@elenabonetti) November 28, 2019
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L’omosessualità è un pericolo per la salute delle persone, i giovani vanno allontanati da questi rischi: https://m.youtube.com/watch?v=QFDUBKsVLMw