La nudità è un’ossessione dall’alba dei tempi. Nell’epoca di internet, dei social network, dei selfie e delle app per incontri la presenza di uomini nudi nel raggio visivo contemporaneo è la norma. Se fino a qualche decennio fa la nudità poteva ancora essere interpretata come metafora di libertà, oggi è diventata una gabbia, un’ostentazione fine a se stessa che viaggia via chat? È davvero così?
I più importanti fotografi di nudo e di moda, ad esempio, hanno utilizzato il corpo maschile come strumento per leggere i mutamenti della nostra società. Un’analisi del tema è ben sviluppata nel libro “Il nudo maschile nella fotografia e nella moda” di Leonardo Iuffrida (Odoya Edizioni), che dedica attenzione particolare a Bruce Weber, Herb Ritts, Steven Klein, Terry Richardson. Il nudo può diventare di fatti una bussola per orientarsi tra fenomeni come pornografia ed esibizionismo, ma anche per misurare la forza dell’elemento queer nella fotografia.
Il nudo maschile come soggetto queer
The Little Black Gallery è stata la galleria londinese specializzata nella fotografia contemporanea più attenta al concetto del nudo maschile negli ultimi dieci anni. Da qualche anno ha mutato il suo status di spazio permanente dedicandosi all’organizzazione di mostre, fiere d’arte, consulenze e artist management. II co-founder Ghislain Pascal è da tre anni impegnato nel progetto BOYS! BOYS! BOYS!, un vero e proprio tributo per immagini al nudo maschile.
«Inizialmente BOYS! BOYS! BOYS! era poco più di un progetto personale. Adesso è diventato la mia crociata per la creazione di una piattaforma globale di arte e fotografia queer. Si tratta di una celebrazione del corpo maschile nudo in tutta la sua bellezza. Vorrei che le persone capissero che comprare opere d’arte con uomini nudi ed esibirli nelle proprie case è perfettamente accettabile. Non c’è nulla di cui vergognarsi. Nonostante sia il corpo delle donne che quello degli uomini sia stato oggetto e soggetto di rappresentazioni artistiche per millenni, c’è ancora reticenza e paura nell’esibire il nudo maschile. Vorrei che invece fossimo orgogliosi di ogni aspetto della nostra sessualità» ha dichiarato Ghislain Pascal.
In occasione della pubblicazione del libro fotografico omonimo, il progetto espositivo doveva essere installato alla Galleria Fotografica di New York, ma a causa dei recenti sviluppi legati all’emergenza Coronavirus, gli organizzatori hanno deciso di traferire l’esperienza in rete. Per sottolineare lo spirito queer che pervade l’intero progetto, l’inaugurazione coincide con l’inizio del Pride Month, giugno 2020.
Dal 1° giugno è infatti online la piattaforma boysboysboys.org e, nel mese di giugno, la mostra sarà visitabile online su Fotografiska.com/NYC/. Coinvolti cinquanta tra i più influenti artisti queer contemporanei. Per l’Italia partecipano i fotografi e visual artist Domenico Cennamo e Ivan Donadio. “Corpi come sculture, immobili, avvolti o ingabbiati in incarti di cellophane e materiali poveri. Nudi in uno spazio nudo senza orizzonti possibili. Costretti all’angolo da una lotta impari contro il niente dell’omologazione” si legge sul portfolio digitale di Ivan Donadio.
Le foto della mostra in anteprima – BOYS! BOYS! BOYS!
BOYS! BOYS! BOYS! è una mostra online presso Fotografiska New York, in associazione con The Little Black Gallery, a cura di Ghislain Pascal. Una celebrazione del nudo maschile e del Pride Month. A giugno su Fotografiska.com/NYC/
Il libro, pubblicato da teNeues | MENDO, è disponibile su boysboysboys.org
Gli artisti coinvolti nel progetto sono i seguenti:
AdeY (UK); Peter Arnold (UK); Alex Avgud (Russia); Domenico Cennamo (Italy); David Charles Collins (Australia); Lulu Delafalaise (France); Alejo Dillor (Argentina); Ivan Donadio (Italy); Diogo Duarte (Portugal); Thibault Gaëtan Dubroca (France); Nicholas Efimtcev (Russia); Andreas Fux (Germany); Stephane Gizard (France); Greg Gorman (USA); Phil Griffin (UK); Alexandre Haefeli (Switzerland); Babak Haghi (Iran); Jerome Haffner (France); Tim Hailand (USA); Brice Hardelin (France); Florian Hetz (Germany); Dmitry Komissarenko (Ukraine); Richard Kranzin (Germany); Zak Krevitt (USA); Raj Kamal (India); Serge Le Hidalgo (Spain); Paul McDonald (UK); Manuel Moncayo (Mexico); Lucas Murnaghan (Canada); Aurélien Nobécourt-Arras (France); Michael James O’Brien (USA); Sebastian Perinotti (Argentina); Laurence Philomene (Canada); Spyros Rennt (Greece); Roy Rietstap (The Netherlands); Brandon Rizzuto (USA); Mauricio A. Rodriguez (Venezuela); Xavier Samre (France); Stuart Sandford (UK); Ruben van Schalm (The Netherlands); Sam Scott Schiavo (USA); Luke Smithers (USA); Michael Søndergaard (Denmark); Birk Thomassen (Denmark); Tyler Udall (Canada); Luis Venegas (Spain); Gerardo Vizmanos (Spain); Shen Wei (China); Sarp Kerem Yavuz (Turkey); Vlad Zorin (Russia).
In apertura Dallas With Emoji Pillow © Tyler Udall
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hey
salve ci sei