Domenica scorsa oltre 120 milioni di brasiliani si sono recati alle urne per votare il futuro presidente della Repubblica, con Lula e Bolsonaro costretti al ballottaggio del 30 ottobre, ma non solo. Si è infatti votato anche per il rinnovo di Camera e Senato, ovvero il Congresso Nazionale, oltre che per i governatori e gli organi legislativi di 27 territori.
Ebbene per la prima volta nella sua storia il Brasile ha eletto due donne trans* al suo Congresso. Erika Hilton e Duda Salabert, entrambe elette alla Camera. Erika, donna trans nera che ha conquistato 256.902 voti nello stato di San Paolo, ha fatto una campagna in difesa dell’istruzione, l’edilizia sociale e i diritti LGBTQ+.
“Lasceremo gli angoli delle strade, usciremo dalle carceri, dal tunnel del crack e della prostituzione e inizieremo a pensare alle politiche pubbliche e alla legislazione”, ha detto Hilton dopo la sua vittoria. “Il nostro mandato a Brasilia sarà più organizzato, più impegnato e più vicino alle persone”.
Salabert, membro del Partito Democratico del Lavoro, è stata eletta per rappresentare il Minas Gerais, conquistando 208.265 voti. “Sono la prima persona trans eletta al Congresso Nazionale”, ha detto dopo la vittoria. “Abbiamo vinto le elezioni, nonostante gli attacchi della sinistra, gli attacchi dei fondamentalisti cristiani e le minacce di morte dell’estrema destra”.
Il Brasile detiene il maggior numero di omicidi transfobici al mondo. Secondo un rapporto del 2021 dell’organizzazione europea per i diritti trans TGEU, tra ottobre 2020 e settembre 2021 sono state registrate 375 uccisioni di persone trans in tutto il mondo, 125 di queste solo in Brasile.
Hilton e Salabert hanno trainato una truppa record di 324 candidati LGBTQ+ alle ultime elezioni (furono 157 nel 2018). 18 di loro ce l’hanno fatta, tra cui Fábio Félix, membro gay del Partito Socialismo e Libertà. Quattro anni fa gli eletti dichiaratamente LGBTQ+ furono 9.
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