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AGGIORNAMENTO (18 novembre): Nelle ultime ore è emerso un particolare inquietante su Pryor. Stando a quanto rivelato da alcune fonti vicine al giudice, egli avrebbe posato nudo, negli anni del liceo, per un magazine gay per adulti. Ecco la foto incriminata.
“Non ho nulla da dire se non che le accuse sono totalmente false. È l’ultima volta che risponderò, quelle foto non sono mie“, ha commentato Pryor.
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Una delle più temibili future scelte politiche del nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sarà la nomina di un giudice costituzionale della Corte Suprema, per occupare un posto al momento vacante.
Trump ha già messo in chiaro che sarà un giudice contro l’aborto e non è difficile pensare sarà anche contro il matrimonio gay. Tra i candidati scelti da Trump anche il giudice William H. Pryor Jr. che Lambda Legal, l’associazione legale per la difesa dei diritti LGBT, definisce il più “anti-gay della storia recente”.
L’opposizione di Lambda Legal al giudice risale già al 2005, quando l’associazione lo definì “apertamente ostile ai diritti di lesbiche, gay, bisex, transgender e sieropositivi, oltre che alle donne, alle persone di colore e altri”.
Pryor aveva appoggiato una norma del Texas secondo la quale il sesso LGBT tra adulti consenzienti è equivalente alla poligamia, all’incesto, alla pedofilia e all’adulterio. Nel suo intervento Pryor aveva sostenuto la tesi che lo Stato deve avere la possibilità di processare i gay come criminali perché la comunità LGBT non è espressamente protetta dalla Costituzione.
“Questa Corte non ha mai riconosciuto come diritto fondamentale il fare sesso al di fuori del matrimonio monogamo eterosessuale, per non parlare della sodomia omosessuale” aveva scritto nella sentenza. “Riconoscere questo come diritto è antitetico alla tradizione di relazioni familiari che sono vecchie come la nostra civiltà”, aveva aggiunto. E inoltre: “Dobbiamo proteggere i cittadini texani dalla sodomia omosessuale e dalle sue conseguenze fisiche, emotive, psicologiche che sono diverse dalla sodomia eterosessuale”.
Sempre secondo Pryor: “Non c’è nessun diritto fondamentale a ritenere legittima la sodomia omosessuale solo perché viene praticata a casa propria. Siccome la sodomia omosex non è mai stata riconosciuta come giusta in questo Paese, non c’è nessun diritto fondamentale a praticarla”.
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