73enne Ministro della Coesione territoriale della Francia dal 2022, Caroline Cayeux è finita nel tritacarne delle polemiche per alcune sue dichiarazioni passate legate alla comunità LGBTQ. Nel 2013 l’allora senatrice Cayeux si oppose fermamente al matrimonio egualitario e alle adozioni per le coppie LGBTQ+, definendo tali eventuali leggi come “contro natura“.
Il 12 luglio scorso, ovvero dopo quasi 10 anni, Cayeux ha difeso quelle affermazioni, mantenendo il punto, senza arretrare di un passo. “Ovviamente non rinnego quelle parole. Ma ho sempre detto che se la legge fosse passata, l’avrei rispettata”. Caroline ha poi aggiunto che è stata erroneamente dipinta come prevenuta, per poi concludere: “ho molti amici tra quelle persone, sono stata presa di mira attraverso un processo iniquo. Questo mi sconvolge“.
Apriti cielo. “Quelle persone” riferito alla comunità LGBTQ, neanche fossimo appestati, ha suscitato ulteriore sdegno, con richieste di dimissioni arrivate da più parti. A quel punto Cayeux si è scusata, definendo le sue parole “inappropriate“, per poi sottolineare come “la parità di diritti” debba “sempre essere una priorità nella nostra azione di governo”.
Non contenta, ha ribadito al quotidiano Le Parisien che i suoi commenti “non riflettono affatto le mie opinioni”. Un cortocircuito verbale.
Più di cento personalità pubbliche – tra cui parlamentari, sindaci, atleti, medici, avvocati e giornalisti – hanno pubblicato domenica scorsa una lettera aperta sul quotidiano Journal du Dimanche, chiedendo ufficialmente le dimissioni di Cayeux.
“Come possiamo credere che il governo rispetterà l’uguaglianza, si impegnerà a combattere la discriminazione e garantirà la libertà di genere? La domanda non è se questa nuova ministra abbia, nel suo entourage, amici che sono tra “quelle persone”, in modo da mascherare i suoi pregiudizi. Ha deliberatamente scelto di difendere commenti omotransfobici del passato: è del tutto riprovevole. Le sue parole feriscono molti di noi personalmente, ma soprattutto minano i nostri sforzi quotidiani per difendere i valori nazionali”.
La premier Elizabeth Borne ha fatto scudo nei confronti di Cayeux, puntellando la sua presenza all’interno del governo. Borne ha definito “scioccanti” i commenti di Cayeux, che a suo dire si è scusata ed è ora “concentrata sulla sua missione” governativa, rimanendo “vigile” e “andando avanti a sostenere la lotta contro la discriminazione LGBTQ +.
Il ministro dei Trasporti Clément Beaune, che è apertamente gay, ha definito i commenti di Cayeux “estremamente dolorosi“, mentre il portavoce del governo Olivier Veran ha affermato che la sua prospettiva è semplicemente fuori dal tempo. Le sconcertanti dichiarazioni di Cayeux hanno riacceso il faro su un governo sempre più diviso, a poche settimane dalla perdita della maggioranza parlamentare da parte del presidente francese Emmanuel Macron.
Dopo Boris Johnson e Mario Draghi, cadrà un altro governo d’Europa che negli ultimi mesi si è schierato al fianco dell’Ucraina invasa da Vladimir Putin?
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