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L’ex medico in prima linea ormai stella del cinema George Clooney si cimenta nella sua opera prima da regista in ^SConfessioni di una mente pericolosa^s (Confessions of a dangerous mind), un progetto ambizioso e piuttosto poco hollywoodiano come del resto anche le altre sceneggiature partorite dalla penna di Charlie Kaufman (come il recente Il ladro di orchidee). La storia prende spunto dal libro di memorie (vere o inventate e’ tutto da vedere) di Chuck Barris, inventore di popolari format televisivi arrivati anche in Italia (uno per tutti, Il gioco delle coppie), impresario televisivo di giorno ma segretamente anche al servizio della CIA, organizzazione per la quale avrebbe anche compiuto degli omicidi. Il film mescola parti di “verità” (le virgolette sono d’obbligo), sequenze d’archivio e scene immaginarie che cercano di indagare sulla psiche di questa… mente pericolosa. L’emergente Sam Rockwell – visto ne Il colpo di David Mamet e premiato al Festival di Berlino come Miglior Attore – brilla nel ruolo principale mentre il regista Clooney si riserva la parte di Jim Byrd, nel ruolo ambiguo del reclutatore per l’Intelligence. Ma fanno capolino anche Drew Barrymore, Julia Roberts, Rutger Hauer e Maggie Gyllenhaal e qualche altro cameo a sorpresa. Tra dramma, thriller e commedia un film che cerca di uscire dalla solita routine di copioni sfornati dall’industria hollywoodiana, dimostrando che Clooney se non altro cerca di avventurarsi in territori non troppo banali.
Tutto il contrario di ^SCome farsi lasciare in 10 giorni^s (How to lose a guy in 10 days), tritissima commedia romantica basata su una guida per appuntamenti per cuori solitari. Kate Hudson (Le quattro piume) interpreta la parte di una giornalista che deve scrivere un articolo per una rivista femminile sugli errori più tipici commessi dalle donne in una relazione. Si imbatte nel broccolo biondo Matthew McConaughey (Il regno del fuoco) che ha appena scommesso con gli amici che farà innamorare di sé una donna in 10 giorni. Inutile dire che tra i due nascerà veramente del tenero… Donald Petrie aveva già diretto in precedenza una commedia un po’ più vitale di questa, Miss Detective con Sandra Bullock. McConaughey già in passato ci aveva provato con le commedie romantiche al fianco di Jennifer Lopez in Prima o poi mi sposo: mai pensato di darsi alla coltivazione delle patate novelle? Il film e’ una fiacca battaglia dei sessi assolutamente senza sorprese.
Notare la raffinatezza invece del titolo italiano scelto dalla distribuzione nostrana per l’originale National Lampoon’s Van Wilder, ^SMai al college^s, sul manifesto il Mai e l’Al sono graficamente collegate per cui si ottiene un bel Maial. Complimenti alla Filmauro per aver partorito questo titolo ultrapecoreccio. Il filmetto e’ una commediola adolescenziale che poteva passare direttamente in Home Video. Deprimente, da ignorare.
Torniamo a parlare di vero cinema con ^SArarat^s (Id.), il nuovo film scritto e diretto dal canadese Atom Egoyan, già autore di autentici capolavori come Exotica e, soprattutto, Il dolce domani. Questo e’ un progetto che andava inseguendo da tempo, sul genocidio di armeni ad opera dei turchi avvenuto nel 1915 e a lungo negato. Una professoressa – la sublime Arsinee Khanjian, già ammirata ne Il viaggio di Felicia, sempre di Egoyan – e’ assunta come consulente durante la lavorazione di un documentario nel quale lavora anche il figlio, con cui ha un rapporto molto difficile. Il regista (un ritrovato Charles Aznavour, perfetto per la parte) e’ anche lui preoccupato riguardo al primo attore (Elias Koteas) mentre per tutti la riscoperta della memoria sarà dolorosa e drammatica… Film non facile, strutturato in modo piuttosto complesso. Forse non il migliore Egoyan, ma certamente interessante, se non altro per saperne di più su un olocausto ignoto. Grandi interpreti tra cui anche Christopher Plummer (L’uomo che volle farsi Re, L’ultima eclissi), Eric Bogosian (Talk radio) e Bruce Greenwood (Thirteen days).
Per gli amanti degli spaventi da segnalare l’attracco nelle sale italiane della ^SNave fantasma^s (Ghost ship). Julianna Margulies (l’ex infermiera Hathaway televisiva di E.R.) e Gabriel Byrne (I soliti sospetti) si imbattono nel freddo mare di Bering nel relitto abbandonato di una lussuosa nave da crociera italiana dispersa da quarant’anni. A bordo molte casse d’oro ma anche inquietanti presenze fantasmatiche (tra le quali Francesca Rettondini, fanta-cantante di bordo). Dirige l’esperto di horror Steve Beck (I 13 spettri) e a bordo ci sono anche un paio di bellocci come Karl Urban (Il Signore degli Anelli – Le due torri) e Ron Eldard (anche lui volto noto per gli spettatori di E.R.). Punti di forza: scenografie, fotografia e effetti speciali. Punti deboli: non particolarmente pauroso.
Esce anche un film drammatico italiano ^SAprimi il cuore^s diretto e interpretato dall’esordiente Giada Colagrande e presentato alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Nuovi Territori. E’ la storia di due sorelle, Maria e Caterina, legate da un rapporto morboso dai risvolti lesbici. La più grande (Natalie Cristiani) fa la prostituta ed e’ supervigile nei confronti della sorella minore (Colagrande). Le cose precipitano quando la più piccola intraprende una relazione segreta con Giovanni (Claudio Botosso, Soldati – 365 all’alba). Film scandalo girato con budget ridottissimo grazie ai soldi della nonna, tutto in un appartamento, tra sperimentalismo, Dogma vontrieriano e trasgressione, mescolando sesso lesbico – e non – con apparizione di immagini della Madonna (non la cantante). Curioso, carnale, freddo, crudo, imbarazzante. Per discutere.
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