Il vicepresidente Usa Joe Biden, cattolico, in queste ore viene aspramente criticato dalla Chiesa Cattolica americana per aver celebrato un matrimonio gay (LEGGI QUI per i dettagli). La Chiesa Cattolica sembra insomma non voler accettare quello che l’America pare aver ormai ampiamente digerito e pare proprio intenzionata a impegnarsi in una delle sue tante battaglie di restaurazione.
Il vicepresidente Biden, nonostante appunto sia cattolico, è uno dei più convinti sostenitori della eguaglianza LGBT all’interno dell’amministrazione Obama. Durante i suoi 7 anni di servizio alla Casa Bianca, Biden ha pubblicamente incitato Obama a dichiararsi a favore del matrimonio LGBT e delle leggi anti-discriminazione, lavorando anche a livello internazionale con altri leader mondiali per mettere a punto un piano condiviso sui diritti LGBT.
La settimana scorsa Biden ha fatto il colpaccio: con un gesto di rilevanza mondiale, ha officiato un matrimonio gay, unendo una coppia di dipendenti dello staff della Casa Bianca. Questa sua iniziativa però non è piaciuta affatto alla Chiesa Cattolica che, attraverso i tre arcivescovi che guidano la Conferenza dei vescovi americana, ha condannato pubblicamente la persona di Biden.
I tre arcivescovi – Joseph Kutrz, Richard Malone e Thomas Wenski – hanno dichiarato: “quando un politico cattolico pubblicamente e volontariamente celebra una cerimonia per ufficializzare la relazione di due gay, si genera una confusione tra gli insegnamenti della dottrina cattolica e le corrispondenti obbligazioni morali dei fedeli cattolici. Quello che vediamo è una contro testimonianza, anziché una prova di fede fondata sulla verità. Papa Francesco ha più volte ribadito che le relazioni omosessuali non possono essere mai considerate in alcun modo simili e neppure remotamente analoghe al piano del matrimonio e della famiglia benedetta da Dio”.
Inoltre hanno aggiunto: “Le leggi che ridefiniscono il matrimonio nel suo significato essenziale sono quelle che ogni cattolico deve combattere opponendosi alla loro applicazione anche dopo che sono leggi dello Stato”. Hanno poi concluso i tre arcivescovi: “i politici cattolici sono chiamati a un comportamento “eroico” per difendere il bene comune e riconoscere la pesante responsabilità che essi hanno nel difendere le leggi formate sui valori umani fondamentali e opporsi alle leggi che li violano”.
Sempre in riferimento a Biden i vertici cattolici hanno infine dichiarato che “la testimonianza di fede può essere faticosa e lo sarà sempre più ma è anche la gioia e la responsabilità di tutti i cattolici, specialmente quelli in posizione di leadership“.
Come nelle moschee e in altri templi nelle chiese si incita a delinquere e a non rispettare le leggi dello stato. Sono posizioni condivise da tutta l'istituzione della chiesa cattolica. Ci dovrebbero essere delle leggi severe per confinare il pericolo creato da chi incita all'odio. Il legiferare all'insegna del proprio credo irrazionale e delle proprie superstizioni non porta e non ha mai portato ad una società civile e il presupporre che il proprio dogma sia preferibile a quello altrui è suicida come la ciclicità della storia insegna.