Fuga dalla Commissione Giustizia a trazione leghista. I senatori Pd hanno annunciato cìò che da settimane era stato svelato. Il DDL Zan prepara il suo sbarco al Senato, dopo 48 ore da incubo causa ingerenza Vaticana. La calendarizzazione in aula è prevista per il 13 luglio, se sarà confermata dall’aula presumibilmente la settimana precedente.
“Il 13 luglio il ddl Zan potrebbe finalmente iniziare a essere discusso in aula al Senato. Il Partito Democratico, insieme a Movimento 5 Stelle, Italia Viva, Liberi e Uguali e Autonomie, ha oggi chiesto di calendarizzare quanto prima la legge contro l’omotransfobia. Andiamo avanti“, ha precisato Simona Malpezzi, capogruppo del Partito Democratico in Senato, seguita a ruota dal collega Andrea Marcucci: “Il 6 luglio votiamo tutti il calendario, contemporaneamente apriamo tavolo. Se Lega supera ostruzionismo, aumentiamo consenso su DDL Zan con garanzie sui tempi di approvazione“.
Netta anche la senatrice Monica Cirinnà, che ha subito stoppato qualsiasi ipotesi di eventuali modifiche.
Il 6 voteremo il calendario, che prevede la discussione per il 13 luglio. Saranno giorni decisivi per le sorti di un disegno di legge necessario e urgente. Giorni nei quali, ovviamente, non mancheranno occasioni di discussione tra le forze politiche. Sedersi ai tavoli è sempre possibile e, in democrazia, prezioso. Allo stesso tempo, però, è per noi chiarissimo che il testo in discussione è già il frutto di lunghe e meditate mediazioni alla Camera, e non può essere stravolto nei suoi contenuti. E non si può mediare ulteriormente sulla pelle delle persone. Sappiamo anche che eventuali modifiche in Senato condannerebbero il ddl Zan a morte sicura per elementari ragioni di tempo, vista anche l’impegnativa stagione politico-parlamentare che ci attende. Dunque discutiamo, certo: ma teniamo ben fermi i principi di laicità e dignità, e l’esigenza primaria di dare all’Italia una legge che non può più attendere. Esistono molti strumenti che, senza modificare il testo, possono garantire ascolto e rappresentanza alle posizioni di chi ha dubbi o incertezze. Ma il ddl Zan non può essere né stravolto né insabbiato con una terza lettura alla Camera.
Parole che rilanciano quanto detto dal segretario Pd Enrico Letta, fermamente convinto nell’approvare il DDL così com’è stato votato alla Camera dei Deputati, con l’incubo dei voti segreti a palazzo Madama ad aleggiare sul provvedimento. Ma se questa tanto attesa legge di civiltà deve proprio morire che muoia in aula, dinanzi ai voti segreti dei pavidi senatori della Repubblica e non in una buia commissione da mesi presa in ostaggio dai barbari leghisti.
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Tutto l'appoggio e la gratitudine possibili : la Senatrice Cirinnà ed il Senatore Zan almeno hanno provato e lottato fino in fondo . Ora dipende , al solito , dai giochini e dai ricatti di Palazzo Madama !