81enne ex presidente del Consiglio di Stato, Giancarlo Coraggio è stato eletto 44esimo presidente della Corte costituzionale a fine 2020. Oggi, nel presentare il bilancio del 2020 davanti al capo dello Stato Sergio Mattarellia, ai presidenti delle Camere Elisabetta Casellati e Roberto Fico, al premier Mario Draghi e al a ministra della Giustizia Marta Cartabia, che è stata la prima donna presidente della Corte costituzionale, Coraggio ha affrontato anche il tema DDL Zan.
Nonostante i toni esagitati della politica, il problema” del contrasto all’omofobia “è all’ordine del giorno del Parlamento e spero che riuscirà a trovare la ‘quadra’, una soluzione. Sicuramente una qualche normativa, come c’è in quasi tutti i Paesi del mondo, è opportuna. C’é una polemica e una discussione accesissima. Io in genere sono portato a vedere anche quello che fanno gli altri. E’ un problema mondiale, veramente planetario, che coinvolge il rapporto tra maggioranze e minoranze, la questione della tutela delle minoranze. Nella mia relazione ho detto che l’introduzione di un diritto pone sempre un problema di rapporto con i diritti preesistenti. Non ho studiato appositamente però il ddl per non essere chiamato a dare un parere concreto sulle norme. Per fortuna la Corte per ora non è chiamata a dare parer i”preventivi” sui disegni di legge.
Parole chiare da parte dell presidente della Consulta, che ha così rilanciato la palla al parlamento, affinché approvi una legge di civiltà che il Paese attende da 30 anni. Lo scorso marzo, chiarendo le motivazioni delle sentenze n. 32 e 33 di fine gennaio, la Corte Costituzionale aveva ufficialmente chiesto al legislatore “forme adeguate di tutela del bambino nato tramite GPA”, in modo da assicurare anche in Italia gli stessi diritti a tutti i bambini, per poi precisare come “l’orientamento sessuale non incida di per sé sull’idoneità ad assumere la responsabilità genitoriale”.
In conclusione, scrisse la Corte, il legislatore deve farsi carico di una disciplina che assicuri una piena tutela degli interessi del minore, in modo più aderente alle peculiarità della situazione, che sono assai diverse da quelle dell’adozione “non legittimante”. Persino la stepchild adoption che il parlamento aveva cestinato con l’approvazione delle unioni civili oggi come oggi non basterebbe più. C’è l’immediato bisogno di una legge ad hoc che renda i figli delle coppie gay e lesbiche finalmente uguali a tutti gli altri bambini.
E non solo, come precisato oggi da Giancarlo Coraggio. C’è bisogno anche di una legge contro l’omotransfobia. Per buona pace di chi continua a negarne l’urgenza e l’utilità.
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