Da mesi or sono tutta la politica nazionale parla del DDL Zan, già approvato alla Camera ma ancora fermo al Senato, tranne Mario Draghi, premier che in 4 mesi a Palazzo Chigi non ha mai proferito parola sull’argomento, ed Elena Bonetti, da due anni ministro per le pari opportunità e la famiglia.
Da sempre vicina all’area cattolica, Bonetti ha provato a chiarire la posizione di Italia Viva nei confronti del DDL Zan dalle frequenze di Radio 24. Chiarimento a dir poco necessario, visto e considerato che dal partito di Matteo Renzi arrivano dichiarazioni contraddittorie a giorni alterni, tra chi vuole modificare il DDL e chi ne chiede la rapida approvazione.
“Il partito chiede un tavolo politico per trovare una convergenza e approvarlo al meglio e presto, non è freddezza ma è voler fare concretamente le cose”, ha precisato Bonetti. “Stare in stallo non aiuta e andare in aula senza numeri è un modo per far decadere la legge”.
Dichiarazioni che fanno sobbalzare dalla sedia, per svariati motivi. La legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo è già stata approvata alla Camera dagli stessi deputati di Italia Viva. Il tavolo politico c’è già stato, ed è durato quasi un anno. La convergenza è stata ampiamente discussa e trovata. La mediazione di cui parla Bonetti venne fatta soprattutto con lei, ministra per le pari opportunità e la famiglia. Con i voti di Italia Viva, poi, il DDL Zan avrebbe i numeri per essere approvato anche al Senato. Senza i voti dei senatori renziani, il DDL Zan affonderebbe. Quando la ministra parla di DDL a rischio fallimento se dovesse arrivare a palazzo Madama ‘senza numeri’, annuncia di fatto il voto contrario di IV? Durissima, in tal senso, la reazione di Monica Cirinnà.
Leggo che la ministra Bonetti, in linea con la posizione di Italia Viva, chiede un tavolo politico sul ddl Zan, per fare in modo che venga approvato al più presto. Alla ministra ricordo che il testo in discussione al Senato è stato approvato alla Camera anche da Italia Viva; e che Italia Viva, e lei stessa, sono state direttamente coinvolte nel lungo e faticoso lavoro di mediazione che ha condotto al testo finale. Questo vale per la formulazione della cosiddetta clausola salva idee; vale per le definizioni e vale anche per le iniziative nelle scuole. Ricordo ad esempio che la prima firma dell’emendamento sulle definizioni, approvato poi dall’Aula di Montecitorio, è della deputata Annibali. Su molti di questi punti, in modo apparentemente inspiegabile, IV sta facendo marcia indietro in Senato. Ancora una volta ripeto: se si vuole davvero che il ddl Zan venga approvato al più presto, la soluzione c’è ed è semplice. Italia Viva voti anche al Senato il testo che ha condiviso alla Camera, e non perda tempo a cercare mediazioni impossibili con chi questa legge non la vuole.
E qui torniamo ad una domanda che da settimane stiamo puntualmente ponendo ai parlamentari di Italia Viva. A che gioco state giocando? Chiedere modifiche al DDL, già limato a Montecitorio, significherebbe affossarlo. I senatori di Italia Viva sono disposti a votarlo così com’è oggi, dopo averlo già approvato alla Camera con i voti dei colleghi deputati? Risposta secca a domanda chiara. Il tempo dello scaricabarile è finito.
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QaF : Renzi mi ricorda Craxi ed il suo PSI. Spero che quelli di I. V. facciano la loro stessa fine.Ora mi spiego perché mai le legge elettorale è stata in senso maggioritario. Il Belpaese resta sempre il Paese dai mille campanili.
Italia Viva micropartitino di cinici opportunisti traditori voltagabbana! Usano i loro pochi voti in Parlamento come ago della bilancia e strumento di ricatto appena possono e riescono, come nel caso del ddl Zan. In cerca di nuovi consensi (che stando ai sondaggi non hanno, a stento arrivano al 2%) si stanno (ri)posizionando sempre di più a destra; le nostre vite e i nostri diritti sono finiti in questo loro infimo e squallido giochino politico. Non mi stupirei se in futuro si candidassero direttamente nel centrodestra.
Se il DDL Zan dovesse finire a put...e , dovremmo - un atteggiamento unitario per una volta - inviare ai vari Bonetti , Faraone e triste compagnia , rispettose mail ricordando loro che alle vicine elezioni ci ricorderemmo di questa mascalzonata . Santo Barack Obama riconobbe che " noi " uniti possiamo fare la differenza e " ci" ringrazio' in occasione della conferma del suo secondo mandato presidenziale.