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DDL Zan, la Lega se ne inventa un’altra e Cirinnà propone il piano B: “Andiamo in aula senza relatore”

Meglio cadere sul campo, in aula, che marcire in commissione giustizia a causa del primo  Ostellari che passa.

DDL Zan, la Lega se ne inventa un'altra e Cirinnà propone il piano B: "Andiamo in aula senza relatore" - Monica Cirinna rainbow Draghi - Gay.it
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L’ultima trovata di Andrea Ostellari e della Lega firmata Matteo Salvini ha del colpo di scena di una telenovela di quart’ordine. Presentare un nuovo disegno di legge contro l’omotransfobia, in modo da rallentare il già boicottato DDL Zan in commissione giustizia al Senato e provare a ricominciare l’iter dal suo inizio, ammazzando qualsiasi ipotesi di approvazione.

È pronto un testo della Lega che mira a tutelare tutte le persone più vulnerabili, ampliando la sfera rispetto al testo Zan. Si prevede un’aggravante che aumenta le pene per tutti i reati commessi nei confronti delle persone più deboli, dalla disabilità fino all’orientamento sessuale. Dà un contributo tecnico importante nelle parti in cui il ddl Zan viene criticato non solo dalla Lega ma anche da parte della sinistra e delle associazioni femministe. Ci sono già altri quattro testi in discussione insieme al ddl Zan, questo sarà il quinto. Si vuole fare qualcosa di migliorativo o no?

Una mossa del giaguaro confessata all’Ansa da Ostellari e subito colta da Franco Mirabelli, capogruppo del PD in Commissione Giustizia al Senato, che ha così smascherato la ridicola trovata fuori tempo massimo.

Quante parti in commedia pensa di poter fare Ostellari? Presidente di commissione, relatore di un ddl che non condivide ed ora presentatore di un ddl della lega in contrapposizione al ddl Zan che, immagino cercherà di chiedere di incardinare con gli altri costringendo a bloccare nell’attesa il percorso dei ddl già calendarizzati. Siamo ormai in una situazione mai vista in cui il presidente anziché essere garante e accettare il voto espresso settimana scorsa vuole comunque impedire la discussione del ddl Zan. Altro che voglia di confrontarsi, la Lega ha preso in ostaggio la commissione giustizia del senato e ciò è inaccettabile.

Durissima anche Monica Cirinnà, senatrice Pd che ha indicato una strada alternativa a quella maggioranza che  da tempo chiede la rapida approvazione del DDL Zan. Sbarcare al Senato, subito, abbandonando il suo relatore dichiaratamente contrario al suo destino.

Bisogna avere la dignità di essere parlamentari per uscire dal pantano. La battaglia vera si fa in campo aperto, quindi in aula, dove si esprime la propria preferenza con voto palese o segreto e ci si mette la faccia. Bisogna andare in aula con coraggio e quindi senza relatore, come si è fatto con le unioni civili. La conferenza dei capigruppo deve chiamare in aula il testo ‘dove non concluso in commissione’ e dopo un tempo predefinito. Questa maggioranza è temporanea e si deve occupare di pandemia, noi abbiamo una maggioranza che ha approvato lo Zan alla Camera, una maggioranza politica che sosteneva il Conte 2 (M5S, Pd e Leu, Sinistra italiana, le Autonomie e un pezzo del misto). Quella maggioranza i numeri ce li ha. Ci vuole coraggio e il mio segretario questo coraggio ce l’ha, lo ha detto chiaramente ‘radicalità nei comportamenti’. Meglio morire in battaglia, andare sotto in aula.

Impossibile darle torto. Meglio cadere sul campo, in aula, che marcire in commissione giustizia a causa del primo  Ostellari che passa.

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