Quanto è accaduto ieri pomeriggio a Palazzo Madama, come scritto in serata, va ben al di là del lecito ‘ostruzionismo’ parlamentare. La Lega è infatti andata oltre ogni accettabile forzatura.
Il senatore leghista Andrea Ostellari, Presidente della Commissione Giustizia del Senato, ha per l’ennesima volta rinviato la discussione della legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo, rilanciando inutilmente la palla ai capigruppo di maggioranza al Senato, che non potranno mai andare incontro all’unanimità vista la contrarietà della stessa Lega, andando contro il volere della stessa maggioranza parlamentare che in Commissione ne chiedeva la calendarizzazione immediata. Alessandro Zan, deputato Pd nonché relatore della legge, ha chiesto a gran voce l’intervento della Presidente del Senato Casellati.
Questo giochino fa sì che ci sia un rinvio sine die della calendarizzazione, ed è inaccettabile. La legge è un’iniziativa parlamentare, e se la maggioranza del parlamento vuole questa legge è giusto e doveroso che il presidente della commissione la calendarizzi e la faccia andare avanti. È inaccettabile questo atteggiamento della Lega che tiene in ostaggio il Parlamento e la Commissione, ed è a questo punto doveroso rivolgersi alla presidente del Senato Elisabetta Casellati affinché sciolga questo blocco e faccia sì che una legge voluta dalla maggioranza del parlamento e già approvata con larga maggioranza alla Camera, sia finalmente discussa e votata anche al Senato. Questa dittatura di una minoranza è inaccettabile e la Lega da sola non può frenare il progresso e i diritti civili.
Durissima anche Monica Cirinnà, senatrice Pd, che ha ricordato come “il Presidente di una Commissione ha il dovere dell’imparzialità. L’ho sperimentato personalmente quando, durante l’iter della legge sulle unioni civili, il Presidente Nitto Palma seppe opporsi all’ostruzionismo immotivato proveniente dalla sua parte politica, dimostrando di essere all’altezza del ruolo che ricopriva“. Nitto Palma, lo ricordiamo, all’epoca senatore di Forza Italia, contraria alle unioni ciivli.
“Ostellari, invece, continua a tenere in ostaggio una intera Commissione – che non può formare il calendario dei propri lavori – perché non concorda con l’orientamento della maggioranza dei gruppi parlamentari presenti nella stessa Commissione, favorevoli a iniziare la discussione del ddl Zan“, ha proseguito Cirinnà. “Come pretesto, usa l’argomento della tenuta della maggioranza di governo. A lui e alla Lega ricordo che sosteniamo Draghi per gestire l’emergenza sanitaria e la ripresa economica. E che al di fuori di questo perimetro abbiamo diversi obiettivi e diverse priorità. La politica – la buona politica – deve continuare a lavorare: e deve farlo nel pieno rispetto del regolare funzionamento delle istituzioni democratiche, primo fra tutte il Parlamento. Si discuta nel merito, ci si confronti, si voti: ma continuare a consentire che una minoranza paralizzi i lavori di una intera Commissione è davvero inaccettabile. Mi auguro che la Presidente Casellati possa intervenire a ripristinare il regolare funzionamento della Commissione“.
Simona Malpezzi, presidente dei senatori del Pd, ha rincarato la dose, ribadendo come “il ddl Zan attiene a un tema che non ha nulla a che fare con l’agenda del governo e la commissione giustizia del Senato deve essere messa in condizione di lavorare in assoluta autonomia. I motivi addotti dal Presidente della Commissione Giustizia della Lega, Andrea Ostellari, sulla necessità di non dividere la maggioranza sono solo pretesti per impedire la discussione. Il presidente Ostellari svolga il suo ruolo di garanzia e calendarizzi il provvedimento. Non ha bisogno dell’incontro dei presidenti dei gruppi, come da lui richiesto: basta che svolga il suo lavoro. Ha tutti gli strumenti, agisca“.
Anche Alessandra Maiorino, senatrice 5 Stelle, ha duramente criticato Ostellari, che a suo dire ha “esautorato la commissione Giustizia e ha calpestato le prerogative dei parlamentari. Un presidente di commissione, preso atto che non c’è unanimità rispetto ad un provvedimento, si rimette al voto, come da regolamento. Invece sul DDL Zan il presidente lo ha impedito. Il comportamento di Ostellari è gravissimo. La Casellati intervenga!“.
A questo punto, è evidente, la palla deve inevitabilmente e di nuovo passare alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, chiamata a sbloccare uno stallo che la Lega farebbe in caso contrario durare fino a fine legislatura. Opzione impresentabile e inaccettabile, essendoci una maggioranza parlamentare all’interno della stessa Commissione giustizia che da settimane chiede a gran voce di poter discutere il DDL Zan.
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