Deceduta la scorsa settimana, l’icona dei diritti Ruth Bader Ginsburg l’aveva scritto nel proprio testamento: “sostituitemi dopo le elezioni di novembre”. Ma Donald Trump, dinanzi all’incredibile opportunità di eleggere un terzo membro conservatore della Corte Suprema in 4 anni, ha fatto finta di nulla. Il tycoon è infatti intenzionato ad accelerare sulla nomina di un nuovo giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti d’America, andando ad eleggere un nuovo conservatore. Se così fosse, sarebbero sei i giudici vicini al partito repubblicano, contro i 3 ‘democratici’. Uno squilibrio spaventoso che potrebbe incidere sui decenni a venire d’America, e non solo. Perché le elezioni incombono e Trump da mesi mette le mani avanti, paventando brogli in caso di sconfitta. Ecco perché a suo dire “servono 9 giudici“, ora, subito, e non dopo le presidenziali di novembre. Avere tra le mani una Corte ‘amica’, per 1/3 da lui interamente nominata, potrebbe trasformarsi in un clamoroso endorsement a suo favore.
Da un’icona femminista e progressista come la Ginsburg, a una donna dalla forte coscienza ‘morale’. Questo ha deciso Trump. Due sarebbero le candidate in pole position. Amy Coney Barrett, ultracattolica e anti-abortista 48enne con 7 figli che per 15 anni ha insegnato alla cattolica Università di Notre Dame, e Barbara Lagoa, 52enne ultra-conservatrice nata a Miami da immigrati cubani. L’eventuale nomina della Lagoa avrebbe un duplice valore politico per Trump, perché strizzerebbe l’occhio alla comunità cubana della Florida, stato chiave in vista delle elezioni con il 20% degli elettori ispanici.
Chiaro che l’eventuale nomina lampo del nuovo giudice da parte di Trump scatenerà un’autentica battaglia politica, se non fosse che i repubblicani controllino il Senato, che dovrà poi andare a ratificare la decisione presidenziale. Con la Corte Suprema clamorosamente spostata a destra, l’America potrebbe andare incontro a decenni da incubo sul campo dei diritti delle donne e delle persone LGBT, tra tematiche come aborto, immigrazione, assistenza sanitaria e libertà religiosa.
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