Gay.it aveva denunciato la cosa un mese fa, nell’intervista a Christian Leonardo Cristalli: i seggi elettorali ragionano ancora secondo uno schema di genere binario. E infatti oggi chiunque sia andato a votare, ai seggi avrà trovato la solita, insensata divisione tra maschi e femmine, che di fatto obbliga le persone trans* e non binarie ad un vero e proprio outing, come denunciato da Monica Cirinnà.
“Ho votato e ho portato con me una dichiarazione scritta con la quale ho chiesto di mettere a verbale che la divisione dei registri elettroali per maschi e femmine va superata”, ha denunciato la madre delle unioni civili. “È un ostacolo all’esercizio del voto delle persone trans e non binarie che, in questo modo, sono costrette a fare coming out. Si potrebbero, invece, dividere elettrici ed elettori in ordine alfabetico in base al cognome. Come succede altrove. Nessuno dovrebbe sentirsi discriminato, mai. Soprattutto quando esercita un diritto fondamentale come votare. Potete farlo anche voi, se volete”.
Duro anche Francesco Cicconetti, influencer: “Io da un anno e mezzo ho ricevuto i documenti rettificati, perciò non avrò sicuramente problemi di alcun tipo ai seggi. Per moltə però la situazione è diversa. Molte persone transgender non hanno ancora i documento rettificati e ai seggi dovranno come sempre mettersi in fila in base al loro nome anagrafico, non con poco disagio. E’ un outing in senso letterale, siamo costrettə a spiegare perché le nostre sembianze differiscano dai documenti, siamo obbligatə a dire “sono una persona trans”; non c’è nulla di vergognoso nella nostra identità, ma in quanto tale dovrebbe essere tutelata da privacy e nessuno dovrebbe avere l’obbligo di raccontare cose tanto personali”.
“Alcune persone transgender a causa di questo si astengono dal votare“, ha proseguito Cicconetti. “Eppure il voto dovrebbe essere libero e garantito in ogni modo, perché è di tuttə”.
In tal senso, gruppo trans ha lanciato una campagna ad hoc, con una dichiarazione standard da stampare e portare con sè (come fatto da Cirinnà, per l’appunto), per chiedere di mettere a verbale la vostra volontà tramite il seguente virgolettato:
Il/la/* sottoscritto/a/* [nome e cognome] desidera venga messo a verbale come la suddivisione in file, liste, registri per genere o per sesso sia discriminatoria e lesiva nei confronti delle persone trans, di genere fluido, non binarie, o di tutte le identità che non si riconoscono nella dicotomia uomo-donna e che non vengono pertanto considerate e rispettate nella propria autodeterminazione. Le procedure di voto ai seggi elettorali con file, liste o registri suddivisi in “uomini e donne”, come previsto da art.5 del DPR n°223 del 20 marzo 1967, costringono persone transgender e non binarie a coming out forzati circa la propria privacy e la rivelazione di dati sensibili che possono esporle alla possibilità di divenire bersaglio di ostilità, discriminazioni, violenza in virtù della propria identità di genere.
Un appello che si rivolge non solo alla comunità trans e non-binaria, ma a qualsiasi elettore/elettrice.
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E' veramente brutale dare sempre ragione alle persone per abbandonarle a se stesse anche quando andrebbero aiutate, come si fa con chi si considera deficiente e troppo stupido per provare a ragionare. La filosofia di gay.it e' diventata "Sei confuso o confusa? Arrangiati, per quanto ce ne frega tu sei davvero Napoleone e la notte ti trasformi in Cenerentola. Tie', statte contento, e adesso vattene a schwanculo!" Poi alla fine le persone normali a cui questi individui vengono associati ( senza alcun motivo tranne che per ragioni a caso tipo che non sono etero ) vengono buttati tutti nello stesso mucchio di scardinati che non devono avere nessun altro problema a cui pensare e non possono essere presi sul serio. Figurati se qualcuno che e' pienamente convinto di qualcosa si fa dei problemi quando viene contraddetto da estranei. Il miglior aiuto per chi e' disperato nel farsi notare e ha bisogno di attenzioni continue non e' certo essere sempre assecondato o assecondata. Si diventa adulti anche ricevendo dei no.