24 ore ancora all’uscita di Paperboy, attesissima autobiografia di Elliot Page in Italia edita da Mondadori. L’attore di Juno si è raccontato come mai fatto prima, affrontando anche spiacevoli temi accaduti quando non aveva ancora fatto coming out come uomo trans. Elliot si è soffermato su un episodio avvenuto nel 2014, a Los Angeles.
“C’era questo attore che conoscevo, che mi disse “Tu non sei gay, questa cosa non esiste. Sei solo spaventata dagli uomini. Ti voglio sc*pare, così ti renderai conto di non essere gay“.
Pochi giorni dopo Page rincontrò l’uomo in palestra, affrontandolo. Il collega provò a sminuire quanto accaduto, precisando di non avere problemi con le persone omosessuali. “Io credo che tu li abbia“, rispose Elliot.
“Ho voluto raccontare questa storia per evidenziare la realtà, la mer*a con cui facciamo i conti e ciò che ci viene detto di continuo, specie in ambienti prevalentemente cis ed eterosessuali. Molte persone queer e trans se ne occupano incessantemente. Sono episodi di cui spesso non parliamo e che dovremmo semplicemente spazzare via. Non sto volutamente facendo il nome di questa persona, ma ne verrà a conoscenza e saprà che è lui“.
Per il lancio di Pageboy l’attore è finito sulla cover di W Magazine, vestito Gucci, e su quella di People. “Ci sono stati periodi della mia vita in cui mi sentivo davvero inesistente”, ha confessato a quest’ultimo. “Molto spesso avviene nei momenti di tranquillità. Parliamo di gioia trans ed euforia. Gran parte di essa si trova nella quiete. Ero sempre chiuso, ansioso. Non mi sembrava mai che la mia pelle fosse mia“.
Page si è soffermata anche sul rapporto con sua madre, estremamente profondo.
“La mia relazione con lei è la migliore di sempre. Ho avuto tanto da imparare su molte cose da solo. Ma finalmente condividere la mia verità con lei e dirle dei cambiamenti che stavano per accadere nella mia vita, mia madre è stata immediatamente di supporto. Si è istruita. Credo che ci sia stata una profonda sensazione di sollievo, come se vedesse suo figlio diventare se stesso“.
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