Nasce in Marocco la prima rivista dedicata ai lettori gay. Si intitola "Mithly – Moroccan Queer Magazine" che in arabo significa sia gay che "come me" e non è certo la parola più usata per definire le persone omosessuali che gli organi di informazione ufficiali chiamano "pervertiti".
La rivista, il cui primo numero è proprio quello di aprile 2010, esce in 200 copie stampate clandestinamente a Rabat perché, nonostante l’iniziativa sia sponsorizzata dall’Unione Europea, gli "atti omosessuali" sono considerati reato condannabile con pene che vanno dai sei mesi ai tre anni di carcere.
Mithyl, però, si appoggia sull’omonimo sito internet che vanta ben più di 200 utenti e sul quale si parla, come sulla rivista, di coming out, di letteratura, di cronaca e del fatto del giorno, ovvero dell’attacco rivolto da certa stampa partitica ad Elton John, presente ad un festival di musica proprio a Rabat e accusato di voler "omosessualizzare il Marocco". Non stupisce, in questo clima culturale, che Omar ben Ahmed, vice presidente del Mouvement unicité et réforme inviti a eliminare le "cellule dormienti" di gay.
Fa il paio con lesbiennesdumaroc.com, dedicato alle donne, che si autodefinisce il primo e unico sito marocchino per lesbiche. Sulla home page del sito campeggiano immagini di ragazze che si procalamno, lebiche (mithliya), marocchine, magrebine e musulmane. Da qui lo slogan "The M World". Il sito è prima di tutto un forum in cui le giovani lesbiche marocchine possono scambiarsi messaggi i opunioni in totale anonimato. Ma ci sono anche sezioni riservate ai messaggi privati e alle notizie. Ad ognuno dei servizi si accede dopo essersi registrate.
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