PADOVA – L’evirazione è stata realizzata con precisione quasi chirurgica, la vittima di 55 anni ha dato l’allarme subito dopo aver ripreso i sensi. L’aggressore, ancora senza volto, ha sistemato la parte amputata in un piatto da portata ovale, in bella vista sul tavolo della cucina. L’episodio è avvenuto ieri pomeriggio nell’appartamento della vittima, al primo piano di un palazzo in via Eulero 17, a Brusegana.
Quando i carabinieri sono giunti sul posto hanno trovato l’abitazione ridotta ad un campo di battaglia, segno che si era verificata una lite molto violenta. Tracce di sangue ovunque. La vittima che ha rischiato di morire dissanguata, tentava disperatamente di tamponarsi la ferita con un asciugamano.
Trasportato all’Ospedale di Padova, l’equipe chirurgica della Clinica Urologica, diretta dal prof. Francesco Pagano dell’Azienda Ospedaliera-Università di Padova ha sottoposto l’uomo ad un intervento chirurgico d’urgenza. I dottori sono stati impegnati in sala operatoria dalle ore 19 alle 22 per la ricostruzione dell’anatomia dell’organo anche mediante tecniche microchirurgiche, come informa la Direzione Sanitaria di Padova.
“La patologia in questione estremamente rara ed abitualmente trattata con la sutura della parte residua dell’organo. Eccezionali i tentativi di ricostruzione dell’organo e altrettanto incerti gli esiti dell’intervento in termini di recupero funzionale”, precisano dal reparto di urologia. Per poter formulare giudizi sull’esito dell’intervento saranno necessari almeno sette giorni.
I carabinieri, per individuare l’aggressore, stanno seguendo una pista gay ma non viene nemmeno trascurata l’ipotesi di incontri tra uomini e donne sposati. Al centro delle indagini dunque il mondo del sesso, vissuto in clandestinità dalla vittima proprio nel suo appartamento.
“Non ci sono per il momento versioni certe dell’accaduto, qualche giornalista ha secondo me esagerato sul piano deontologico ed ha avuto poco rispetto della privacy della persona e della delicatezza della questione”. Lo afferma il presidente dell’Arci Gay di Padova, Alessandro Zan, intervenendo in merito al caso.
“Al di là del fatto che la vittima sia o meno gay – ha osservato inoltre il presidente dell’Arci Gay – o che il gesto delittuoso sia o meno dovuto a motivi passionali, sembrerebbe comunque frutto di una gelosia morbosa, incontrollata, che ha portato, come è già accaduto in molti altri casi, a un delirio che esprime la follia”.
Intanto gli investigatori lavorano senza posa per individuare la persona che ha evirato il cinquantacinquenne di Brusegana (Padova), menomandolo forse per sempre. Nel mirino dei carabinieri, che da ieri sera seguono il caso, sono soprattutto le frequentazioni a sfondo sessuale, pare numerose, dell’abitazione della vittima. Al momento, restano aperte tutte le ipotesi.
Gli ufficiali che hanno trascorso alzati tutta la notte, divisi tra il raccogliere testimonianze e l’esaminare le stanze, messe a soqquadro con furia, dell’abitazione di Brusegana, hanno potuto concedersi appena qualche ora di riposo verso mattina, ma hanno poi immediatamente ripreso le indagini. Al primo punto del programma odierno, la testimonianza della vittima, che, date le condizioni in cui versava, non è stato ancora possibile sentire.
EVIRATO IN CASA PROPRIA
Padova. Un uomo è stato soccorso ieri dalle forze dell’ordine: qualcuno gli aveva amputato il pene e lo aveva sistemato in un piatto da portata. Arcigay: “non sappiamo se fosse omosessuale”.

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