Esattamente due anni fa Fabrizio Colica, attore romano esploso sul web insieme al fratello con il marchio Le Coliche, faceva coming out sui social. Ex concorrente di Pechino Express, nell’estate del 2019 Fabrizio rivelava al mondo di essersi innamorato di un uomo. Due anni dopo, nel weekend appena trascorso, Fabrizio ha sposato l’amato Giacomo Visconti.
“Dopo il primo lockdown siamo arrivati alla conclusione di voler passare una vita insieme e ci siamo fatti una promessa: che una volta trovata una casa a Roma e una volta che tu avessi passato il ruolo, ci saremmo sposati”, ha scritto Fabrizio su Instagram, con una bellissima immagine a traino che vede i due freschi sposi abbracciati al tramonto.
Io ho cercato una casa e ho investito l’ultimo anno e i miei guadagni per renderla nostra e tu hai impiegato lacrime, sudore e fatica per prepararti per un esame che avrebbe determinato la tua vita. La casa è venuta un gioiellino, modestamente, ma il ruolo esitava ad arrivare. Il desiderio di sposarci era talmente alto che abbiamo messo da parte le promesse e abbiamo creduto per certo che il ruolo sarebbe arrivato al momento giusto. Morale della favola: oggi abbiamo chiamato una manciata di amici e parenti stretti e ci siamo sposati. E mentre ieri venivamo a sistemare le ultime cose qui alla villa, sono uscite le graduatorie degli esami e tu sei dentro!
Parole d’affetto, d’amore puro, quello condivise da Fabrizio, prima di cedere all’inevitabile ironia: “Da questo ne traggo due conclusioni: la prima è che sei un secchione di merda. Di quelli insopportabili che a scuola ti diceva che non sapeva nulla e invece ne sapeva più del professore. La seconda è che Dio è proprio grande. E certe cose le pianifica nostro malgrado!! Certe strade le spiana nei minimi dettagli prima ancora che tu decida di percorrerle“.
Dinanzi ad una Santa Sede che continua a farci la guerra, pur di riuscire ad abbattere una legge di pura civiltà, Fabrizio ha amaramente confessato di non riuscire a NON credere in Dio, “nonostante la comunità che frequentiamo ci reputi contronatura, nonostante ci siamo dovuti sposare in comune perché non ci è permesso farlo in un’elegante chiesa con affreschi del ‘700 profumati di incenso, nonostante i preti e le suore che conosciamo ci abbiano fatto delle benedizioni sottobanco neanche fossero superalcolici ai tempi del proibizionismo. Nonostante tutto questo, io non riesco a non credere in Dio”. E perciò oggi ti faccio l’unica grande promessa che ti possa fare e che io possa impegnarmi a mantenere: quella di mettere sempre Dio davanti a noi, a indicarci la via già studiata da Lui, di metterlo in mezzo a noi, a congiungerci le mani in momenti di discussione, di metterlo sopra di noi, a proteggerci nei momenti di paura. Da oggi ha inizio una grande avventura!“.
Sempre via social, Giacomo ha pubblicato le sue promesse, scritte e cancellate infinite volte, arrivando alla consapevolezza assoluta che “Tu sei la mia promessa, il mio Prometeo, perché hai preso il fuoco da Dio e lo hai condiviso con me: non lo hai rubato, ma con Dio hai costruito l’Alleanza che mi permettesse di giungere alla mia perfezione, che etimologica mente, significa compiutezza, realizzazione e pienezza di Spirito. Sei, come il Dio dantesco, motore immobile, perché, stando fermo, essendo chi sei, mi muovi, smuovi e commuovi.
Giacomi si è detto certo che no, “non sarà facile, così come non è stato facile il nostro inizio: ero terribilmente spaventato dall’essere attratto dal tuo essere Fabrizio Colica, e non Carlo Fabrizio Ferdinando Francesco. Ma col tempo, mi sono innamorato del tuo nome, del tuo essere buono, educato, affettuoso, paziente, gentile, e di tutte quelle imperfezioni che ancora non vedo. E quando imparerò a vederle, vorrei non perdere mai di vista le parole di san Paolo: “l’amore è paziente, è benigno; non è invidioso; non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. L’amore non avrà mai fine”. Oggi è un giorno importante, perché sposare te va oltre i benefici e gli egoismi di una possibile prole. Alla fine di questo viaggio saremo soli io e te, non ci saranno né i nostri genitori né figli. Non ci sarà né il passato di Anchise, né il futuro di Ascanio: solo il presente di Enea. E ti amo, perché mi stai insegnando ad essere Enea, a vivere l’hic et nunc, il qui ed ora. Tu, invece, novello Ettore, sarai per me, alla fine dei giorni, padre, madre, fratello e giovane sposo. Ettore ed Enea hanno combattuto per uno scopo comune, la difesa della loro città e della loro famiglia; e io sono qui, oggi, per chiederti di combattere l’uno per l’altro, a difesa della famiglia che stiamo creando. Del resto, il matrimonio non è la fine. È l’inizio di un nuovo capitolo, e come tutti gli inizi, che sia di un tema, di un libro, di un viaggio, di una dieta o delle promesse, sarà molto difficile. Sei pronto a combattere insieme?“.
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Un aspetto non secondario di questo splendido articolo è che la parte economica non è affatto secondaria per la ” nostra” libertà. Una personale esperienza vissuta quando il mio Compagno ed io abbiamo avuto entrambi il famigerato ” posto”, siamo usciti da ogni armadio e ce ne siamo sbattuti dell’opinione degli altri , vivendo serenamente insieme da svariati decenni.