Michi è una delle prime mamme “cancellate” dalle direttive del Governo Meloni. In una decisione deumanizzante ed estremamente crudele, l’atto di nascita di sua figlia è stato dapprima contestato, e poi modificato (ne avevamo parlato qui).
Viola oggi risulta l’unico genitore per Giulia, nata grazie a una procedura di PMA (procreazione medicalmente assistita) effettuata in Spagna.
Oggi questa coppia di mamme lotta per restituire alla propria figlia il diritto a una famiglia. Ma, nel contempo, vive la quotidianità esattamente come ogni altra famiglia.
Una quotidianità che raccontano ogni giorno sui social, grazie all’account Instagram e YouTube @duemammeinfamiglia.
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INTERVISTA A DUE MAMME IN FAMIGLIA
Come è iniziata la vostra storia d’amore?
Ci conosciamo dal 2012, ma la nostra storia è iniziata sul campo da calcio diversi anni dopo, nel 2018. Era un periodo in cui entrambe uscivamo da relazioni importanti, non l’abbiamo cercato, ma non abbiamo potuto fare a meno di viverci ed eccoci qui: l’unione civile nel 2020 (rimandata per pandemia), una casa insieme, e poi abbiamo allargato la famiglia.
Quando avete capito di desiderare la maternità?
Era un desiderio condiviso in attesa di un tempo adeguato e la persona con cui poterlo realizzare.
Come avete affrontato insieme il discorso?
Tra il valori condivisi la famiglia è al primo posto. In riva al mare nel campeggio in cui mi portava sempre mio nonno, un posto per famiglie con bimbi, abbiamo iniziato a sognare ad occhi aperti Giulia e Renzo (Lorenzo). Viola si vedeva con la pancia e io al suo fianco. Sembrava tutto un sogno così lontano, che faticavo a credere fosse possibile, ma ce lo siamo ripetute così tante volte… ed eccoci qui.
Pensando alla vostra esperienza sul percorso di PMA: la consigliereste ad altre mamme?
Noi la condividiamo ogni giorno su YouTube e su Instagram raccontando gli ostacoli che abbiamo incontrato per rendere la strada più accessibile a chi verrà dopo di noi. Ci sono scelte molto personali dentro un percorso di PMA. È dunque importante raccogliere informazioni e poi prendere le proprie decisioni. Consiglieremmo di affidarsi a mani esperte e di decidere con i medici.
Come è andata la procedura di registrazione presso la vostra città?
L’atto di nascita è stata fatto nel comune dove è nata Giulia. Solo una mamma, quella che l’ha partorita l’ha potuto firmare, mentre l’altra ha riconosciuto tardivamente la minore, dopo la consegna di alcuni documenti tra cui il consenso informato alla procreazione medicalmente assistita. Per la legge spagnola infatti siamo entrambe genitori. Il sindaco dopo 44 giorni dalla nascita di Giulia ha riconosciuto quello che siamo, una famiglia con due mamme.
Come affrontate le implicazioni del governo meloni?
Le implicazioni sono sui giornali da giorni, siamo una delle prime coppie a cui viene contestato e poi per ordine del tribunale modificato l’atto di nascita. Giulia è una dei primi minori in Italia a cui viene tolta una delle sue due mamme. Credo che non ci sia altro da aggiungere, se non che, visto l’amore che abbiamo per nostra figlia, abbiamo già presentato le carte perché io, la madre cancellata, possa adottarla (qui la nostra Guida alla StepChild Adoption in collaborazione con Rete Lenford )
Qual è la percezione di accoglienza che avete avuto, da parte della società ?
Non farei l’intervista strappacuoricini dicendo che la società è aperta. Oggi il governo alimenta una legittimazione all’odio nei confronti delle famiglie omogenioriali molto alta. Sopratutto sui social, diversi sono i commenti che ogni giorno riceviamo, molto duri e ostili.
È vero anche però che chi abbiamo vicino ci vuole bene e impazzisce per Giulia. La nostra vicina di casa che l’altra mattina ha regalato a Giuli un quadrifoglio e la chiama nipotina tutta fiera, le maestre al nido, le associazioni del territorio della nostra città, i colleghi di lavoro insomma non siamo affatto sole.
(qui: Famiglie Arcobaleno > gli aggiornamenti e gli approfondimenti di Gay.it )
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